Contesto

Insieme ai venti di guerra, prima minacciata ora combattuta distruttivamente in Ucraina, al cambiamento climatico e alle migrazioni, uno dei fenomeni globali più rilevanti sta diventando il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione terrestre.

Rovesciata la piramide demografica nel rapporto tra giovani e anziani, anche la dinamica intergenerazionale vede rinnovata la tensione e il rischio di conflittualità, come insegnano la pandemia e le RSA.

Alleanza educativa intergenerazionale

Anche l’istruzione scolastica, costitutivamente votata alla cultura e alla prassi dell’inclusione e al dialogo, viene chiamata a proiettarsi nella prospettiva dell’alleanza educativa, non solo territoriale, e del patto di corresponsabilità tra tutte le età della vita, superando la logica della “separazione e lo scarto”.

Similmente a quanto già si adopera nell’intervento sui “compiti di sviluppo” e il benessere nell’età evolutiva, la ricerca pedagogica nella visione ermeneutica del “cambiamento” può dare il suo contributo. Chiarendo ed elaborando le problematiche della terza e quarta età nell’ottica della “formazione degli adulti”.

Studiando e proponendo i “compiti di sviluppo”  anche nell’età avanzata della vita, oltre le problematiche dello “invecchiamento attivo” o dell’integrazione sociale. Esplorando ed educando al valore, alla “comprensione e all’apprezzamento della vita nella sua interezza”.  Contribuendo criticamente alla decostruzione e demitizzazione del “modello giovanilista e dell’eterna giovinezza”. Facendo maturare e ricostruire oltre a “piani di assistenza, progetti di esistenza”.

Sono in gioco la stessa antropologia personalista sulla “unità delle età della vita”; le relazioni umane fondamentali tra persone delle nuove e vecchie generazioni; una cultura di senso e  un discorso di dignità che nel cammino umano proponga l’esperienza della “senilizzazione” come un “dono” e non una patologia.

Solo attraverso una diversa  e reciproca interlocuzione tra giovani e anziani, favorita dai laboratori culturali e formativi oltre che massmediatici, potrà  avvenire che “gli anziani possano dare i sogni e i giovani possano riceverli e portarli avanti”.

Chiesa e anziani

La  Rivelazione ebraica-cristiana con la Sacra Scrittura (vedi COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO, Gli anziani e la Bibbia. Letture spirituali della vecchiaia, Morcelliana 2020) offre elementi per “discernere il senso e il valore della vecchiaia”.

La Chiesa da sempre avverte lesigenza di una pastorale degli anziani e del rapporto intergenerazionale (non sempre praticandolo) sul piano della fede, dell’educazione e della vita sociale.  In tale direzione vengono proposte testimonianze e  buone prassi dalle Università per la Terza Età, dal volontariato, dal cohousing di anziani soli con studenti, dai patti educativi già in sperimentazione.

Cresce la consapevolezza  storica che “ormai da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero  e proprio <nuovo popolo, che sono gli anziani>”. Così Papa Francesco propone la  dimensione esistenziale della propria esperienza e condizione riguardo alle essere visti “come un peso” e al fatto che “Mai siamo stati così numerosi”.

Si richiama perciò l’attenzione degli insegnanti-educatori in genere oltre che di IRC e dei cercatori di senso, sull’inizio “programmatico” delle Catechesi papali del mercoledì sulla Vecchiaia.