Vi presentiamo due libri per capire meglio e poter interpretare il presente e le elezioni americane meglio di un qualsiasi inchiesta sulla presidenza Trump o su Joe Biden e il suo programma. Questi due libri si inoltrano nelle viscere di un’epoca.  Comunque vada a finire con le polemiche di questi giorni, l’America non si scrollerà di dosso le sue contraddizioni interne. «Gli americani sono quelli di sempre», scriveva il poeta Robert Frost, e infatti dopo due secoli dalle osservazioni di Tocqueville, l’America continua a essere il Paese nel quale democrazia e violenza sono inestricabilmente intrecciate l’una nell’altra
 

Nessuno può darti la libertà, di Malcolm X

 

 
In questo libro sono stati raccolti e tradotti gli ultimi discorsi di Malcolm X, il “negro più arrabbiato d’America”. Predicatore, agitatore, oratore, acerrimo rivale dell’apostolo della nonviolenza Martin Luther King: Malcolm X è stato un leader rivoluzionario.
Niente “marcette per la pace”, niente canti, piagnistei, pagliacciate, spesso guidate dai “negri da cortile” collusi con l’uomo bianco: lui la libertà non la voleva elemosinare, ma se la voleva prendere a tutti i costi, anche con le armi, se necessario. Con il suo attivismo politico Malcolm ha smascherato l’ipocrisia della White America: “L’America è peggiore del Sudafrica, non solo perché l’America è razzista ma anche perché è falsa e ipocrita.
Il Sudafrica predica la segregazione e la mette in pratica, ma perlomeno pratica ciò che predica. L’America, invece, predica l’integrazione e pratica la segregazione, ovvero predica una cosa mentre, con l’inganno, ne pratica un’altra”. La stessa ipocrisia che gli Stati Uniti hanno adottato anche all’estero: sono passati, dice Malcolm, “dal vecchio approccio, apertamente coloniale e imperialista, a uno benevolo. Hanno tirato fuori un colonialismo benevolo e filantropico, l’umanitarismo, o il dollarismo”.
 

America contro America, di Luca Giannelli

 

 
Luca Giannelli si inoltra nei dedali del «Secolo americano», nelle sue contraddizioni, nei suoi contrasti, nelle sue mille sfumature. Questo è un libro “on the road”, zaino in spalla e si attraversa tutta l’America, sia quella orizzontale delle praterie che quella verticale dei grattacieli, sia quella rurale che quella metropolitana.
Sulla strada troverete poeti, scrittori, pittori, registi. Alla fine del viaggio, non importa quale candidato vinca le elezioni, non importa per quale America tifiate, se quella dei cowboy solitari o quella degli artisti di Manhattan, quella dei pionieri o quella dei guru della Silicon Valley, avrete una chiave di lettura molto più entusiasmante per guardare a questo strano continente e alle sue tante anime, e potrete decidere se dare finalmente ragione a Mark Twain: «È stato meraviglioso scoprire l’America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso ignorarla».