Come si può raccontare la vocazione e l’esperienza personale di una suora Francescana ed economista?

La racconterei con l’immagine di un foglio bianco e tanti pastelli colorati: il foglio è la mia vita e i colori sono i talenti che il Signore mi ha donato dicendomi: “Claudia, adesso fai il disegno più bello!”. Ascoltando la Sua Parola, provando a “sporcarmi le mani” in sinergia con lo Spirito Santo, mi rendo conto che il Signore fa della mia vita ciò che desidera, donandomi di mettere a frutto gli studi e tutto quello che nella mia storia mi ha permesso di crescere e conoscerLo a servizio della Chiesa e a gloria Sua. L’etimologia della parola economia, dal greco oikos nomos, gestione della casa, suggerisce che anche essa può essere il luogo in cui vivere una fraternità universale che abbraccia le persone, le creature e il pianeta terra. Da suora francescana sento molto forte questa responsabilità. Nel tempo dell’Università il ricercare il volto di Cristo dentro quanto vivevo e studiavo mi ha condotta a conoscere l’Economia di Comunione, l’economia civile, il magistero della Chiesa. Entrata in convento avevo lasciato tutto, anche i miei studi, e adesso, a distanza di anni, anche attraverso la realtà di The Economy of Francesco riconosco e scopro sempre più profondamente la fedeltà di Dio e la certezza che tutto quello che consegno nelle Sue mani mi viene restituito quando meno me l’aspetto con il centuplo, perché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (cf. Gv 10,10)!

Qual è l’idea centrale e il messaggio più significativo del Papa alla base di The Economy of Francesco?

Papa Francesco chiede di guardare alla fraternità universale scelta e vissuta da Francesco d’Assisi per ri-animare l’economia. Il cambio di paradigma proposto da The Economy of Francesco, ha come elemento essenziale la fraternità ovvero camminare “in cordata” senza lasciare indietro nessuno, mettendo in comune conoscenze, esperienze e competenze. Il Pontefice, nella certezza che nessuno si salva da solo, chiede di combattere la cultura dello scarto per dare voce a chi non ne ha e proporre nuovi stili di vita. Ci invita sempre a pensare con i poveri e non per i poveri, alimentando la cultura dell’incontro. Questo processo di cambiamento globale coinvolge non solo quanti hanno il dono della fede, ma tutte le persone di buona volontà al di là delle differenze di nazionalità e religione. Non si tratta di un’utopia, ma di un’esperienza viva che è nata e continua a crescere. Durante l’evento mondiale tenutosi dal 22 al 24 settembre 2022 ci siamo ritrovati – giovani di diverse parti del mondo con lingue e culture diverse – attorno ad un tavolo per dialogare, pensare, discutere e progettare insieme. Il Papa chiede di accogliere i poveri in questi incontri e dare anche a loro la possibilità di mettere a frutto i loro doni e talenti.

Il “patto con i giovani” come è stato accolto e sviluppato fino ad oggi dalle nuove generazioni impegnate nello studio e nell’impegno per il cambiamento socio-economico?

A causa del Covid-19 sono trascorsi due anni tra la lettera di invito di Papa Francesco in cui chiamava a raccolta i giovani economisti, imprenditori e imprenditrici e change-makers di tutto il mondo ad Assisi e l’evento globale, tenutosi in presenza lo scorso settembre, in cui è stato firmato il patto. In questo tempo non ci siamo fermati o scoraggiati, ma abbiamo cominciato a lavorare insieme on-line e sono nate tante relazioni, progetti, eventi formativi nelle diverse piattaforme, la scuola di Economy of Francesco e la summer school. Tutto questo ha preparato il patto con Papa Francesco e ci ha permesso di essere più consapevoli e desiderosi di coinvolgere quante più persone possibili. Stanno continuando i lavori a livello mondiale, nazionale e locale nei diversi hub regionali attraverso progetti imprenditoriali, di formazione ed educazione, cercando, come il lievito nella pasta, di valorizzare e mettere insieme il bello che è già presente. I lavori seguono le aree tematiche dei dodici villaggi sui grandi temi dell’economia: Finance and Humanity, Business in Transition, CO2 of inequality, Agriculture and Justice, Energy and Poverty, Women for economy, Business and Peace, Life and Life-style, Work and Care, Policies for happiness, Management and Gift, Vocation and Profit.

In una situazione culturale giovanile di ignoranza e distanza dai temi economici e finanziari, quale valorizzazione possibile della “Economia di Francesco” per l’educazione e formazione economica -finanziaria delle nuove generazioni?

Nell’hub Umbria abbiamo lavorato e continueremo anche sul tema dell’educazione. Negli incontri fatti nelle scuole non abbiamo riscontrato una distanza rispetto a queste tematiche da parte dei ragazzi, anzi sono stati occasioni di confronto profondo e costruttivo. È doveroso diffondere la bellezza di un’economia fraterna e testimoniare che è possibile viverla. The Economy of Francesco cerca di sensibilizzare i giovani in maniera molto concreta attraverso i temi dell’economia civile e di comunione, i laboratori di democrazia economica (in to the label) e il voto con il portafoglio, il tema degli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030, il tema delle comunità energetiche, il ruolo della donna nell’economia. Accanto a questo The Economy of Francesco propone anche eventi di sensibilizzazione su diverse tematiche come le manifestazioni attraverso maratone di letture e testimonianze a sostegno delle donne iraniane e afghane, lo slotmob ovvero eventi collettivi di cittadinanza responsabile e attiva per premiare quei bar che rinunciano a slot, vlt e tutto il resto. Tutto questo aiuta a formare le coscienze delle nuove generazioni.

Lavorando sul piano pastorale ed educativo con i ragazzi attuali, di che cosa si avverte che hanno soprattutto bisogno spiritualmente e quali di questi valori e temi proposti da Francesco possono ritornare utili per la scuola e l’Insegnamento della religione?

I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, hanno bisogno di testimoni autentici e credibili. Hanno bisogno di adulti che li aiutino a riconoscere la loro unicità e la loro bellezza, i loro doni e talenti. Hanno bisogno di scoprire i loro sogni e imparare a crederci. Hanno bisogno di qualcuno che intercetti il loro desiderio di pienezza e di felicità e li aiuti a puntare in alto senza paura, ma con fiducia e audacia, scoprendo la gioia del donare la vita per amore e con amore! È dal di dentro della certezza di essere chiamati alla santità che è possibile declinare in un percorso quanto la Dottrina Sociale della Chiesa offre come riflessione ampia che ben si coniuga con i valori e i temi proposti da The Economy of Francesco. Sarebbe importante educare lo sguardo ed il cuore alla bellezza, al valore della fraternità, magari anche prendendo ad esempio ragazzi giovani che lottano per un modo migliore come Ralyn Satidtanasarn.

* Sr. Claudia Maria Mundo, “Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6,37).

Sono sr Claudia Maria Mundo, suora francescana delle suore di Santa Filippa Mareri. Ho 33 anni, sono nata a Reggio Calabria e da novembre 2019 vivo ad Assisi. Sono entrata in convento l’8 aprile del 2013 e il 27 agosto scorso, con gioia grande, ho emesso i voti perpetui.

Ho studiato Economia Aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza) conseguendo: nel 2009 la laurea in Economia aziendale con una tesi in revisione aziendale sui reati societari e nel 2012 la laurea magistrale in Gestione d’azienda discutendo una tesi sul microcredito come strumento di lotta alla povertà, considerando in particolare la realtà dei migranti in Italia. Nel 2019 ho conseguito la laurea triennale in scienze religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose interdiocesano “SS. Apostoli Pietro e Paolo” (area casertana) con una tesi in ecclesiologia avente come tema il volto comunionale della Chiesa contemplato attraverso il magistero di Papa Francesco e l’esperienza di Francesco d’Assisi.  Il 9 febbraio ho conseguito il baccalaureato in teologia presso l’Istituto Teologico di Assisi con una tesi in liturgia.

Da gennaio 2020 faccio parte del movimento di The Economy of Francesco che per me è veramente un dono di Dio inaspettato e che mi ricorda che il poco che ho e che sono, i miei cinque pani e due pesci, consegnato nelle Sue mani, si moltiplica sorprendentemente e, vivendo la comunione con i fratelli, diventa vita per il mondo!

Giorgio Bellieni