Al sinodo dei vescovi sulla famiglia dell’ottobre 2015 per la prima volta qualche voce femminile si è fatta sentire e nel documento finale sono state riprese tracce del punto di vista delle donne.
Tra loro, Lucetta Scaraffi a che, «seduta proprio all’ultimo banco della grande aula del sinodo», ha potuto mettere a fuoco temi e nodi della discussione. In questo libro richiama e amplia quanto affermato nel suo intervento: la Chiesa non può dimenticare che il cristianesimo per primo ha proposto la parità spirituale fra donne e uomini e che è la tradizione cristiana ad aver gettato il seme dell’emancipazione femminile in Occidente. Le donne sono le sole che possano restituire vitalità e cuore a una struttura irrigidita e autoreferenziale. Da queste pagine emerge con forza la consapevolezza che «senza donne», come scrive Scaraffi a, «la Chiesa non può pensare il futuro, perché sono le donne che la tengono in piedi e non accettano più di servire senza essere ascoltate».
 
Descrizione
Titolo: Dall’ultimo banco. La Chiesa, le donne, il sinodo
Autore: Lucetta Scaraffia
Editore: Marsilio
Costo: 12,50 E.
Anno edizione: 2016
Pagine: 109 p. , Brossura
EAN: 9788831724258
 
 
La testimonianza femminile nella Chiesa
di Laura Badaracchi

Molte e varie sono le malattie che affliggono la Chiesa del terzo millennio. Ma quella più grave, o meglio da cui derivano le altre, sembra essere l’aver accantonato la storia a vantaggio di una teologia disincarnata, optando per «un sistema rigido che teme ogni cambiamento perché pensa di tradire la sua identità vera, percepita come un immobile insieme di norme». Lucetta Scaraffia, nel volume Dall’ultimo banco. La Chiesa, le donne, il sinodo esprime una lucida analisi sull’humus ecclesiale che ha respirato partecipando come uditrice al Sinodo dei vescovi sulla famiglia, dal 4 al 25 ottobre 2015. Interessante la prospettiva in cui si pone non solo metaforicamente l’autrice, storica e giornalista, fondatrice e coordinatrice del mensile “donne chiesa mondo” allegato al quotidiano vaticano: l’ultimo banco dell’aula, accanto ai «non molti laici che stanno seguendo i lavori – tra loro, poche donne, e quasi tutte mogli». Di fronte a sé, la visione d’insieme di cardinali e presuli, al centro il Papa, «che discutono, in alcuni casi anche con una certa asprezza, di cosa sia il matrimonio cristiano. Una discussione che quasi sempre si ferma su alcune questioni dottrinali». A questa assemblea sinodale, e alla gerarchia ecclesiastica, Scaraffia chiede con passione di abbandonare ogni «chiusura autoreferenziale» nel «bozzolo rassicurante» del «mondo teologico- filosofico», per un confronto aperto e lucido con i fatti.
Per riconoscere con franchezza, purtroppo, che «la Chiesa è l’unica istituzione a tenere le donne relegate in ruoli marginali e subordinati, senza mai aprirsi all’ascolto della loro voce nei momenti delle decisioni importanti per il futuro dei fedeli». Non si tratta dell’accesso al sacerdozio, ma di ricordare come nei secoli passati – per esempio – «Ildegarda di Bingen predicava nel duomo di Colonia, e verso la fine del Trecento Caterina da Siena parlava – e veniva ascoltata – in un sinodo».
Entrambe sono state proclamate dottori della Chiesa, insieme a un manipolo di poche altre. Eccezioni, tuttavia, che rimandano a una verità di fede inoppugnabile, documentata dai Vangeli: le prime testimoni della risurrezione di Gesù sono proprio le donne, discepole che lo hanno seguito dall’inizio della predicazione fino al Calvario e al sepolcro. «Si dimentica, insomma, che il cristianesimo è la prima – e l’unica – religione che ha dato lo stesso valore spirituale alle donne e agli uomini», commenta l’autrice. E conclude: «Se la Chiesa non ricorre a questo tesoro ignorato, a questa ricchezza nascosta, è difficile – io credo – che possa avviare un piano di rinascita per il prossimo futuro, e che soprattutto riesca a realizzare quel progetto di Chiesa calda, accogliente, misericordiosa a cui pensa papa Francesco».
Lucetta Scaraffia, Dall’ultimo banco. La Chiesa, le donne, il sinodo, Marsilio.
in “Avvenire” del 23 febbraio2017