Nelle scuole statali italiane quanti sono gli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica (IRC)?
L’anno scorso sono stati complessivamente poco meno di 7 milioni (esattamente 6.927.849) pari all’87,9% dei 7.883.741 alunni/studenti frequentanti i diversi settori scolastici dall’infanzia agli istituti d’istruzione secondaria di II grado. Il 12,1% (956 mila) ha detto no all’IRC.
Il settore scolastico con la più alta percentuale di alunni che hanno detto sì all’IRC è stato quello della scuola primaria con il 92,3% (circa 2,4 milioni di alunni). Nella scuola dell’infanzia i bambini che si sono avvalsi hanno toccato il 91,3% (circa 933 mila).
Circa 1,5 milione (89,9%) il numero di studenti avvalentesi nella scuola secondaria di I grado.
Tra gli studenti delle superiori, l’80,7% ha detto di sì all’IRC: un numero ragguardevole (2.109.607) ben superiore a chi ha detto no (504.075) scegliendo le attività alternative.
 

Alunni avvalentesi dell’IRC a.s. 2014-15

Infanzia 932.529 91,3%
Primaria 2.397.043 92,3%
Sec.I gr. 1.484.351 89,9%
Sec.II gr. 2.109.607 80,7%
Totale 6.927.849 87,9%

 
L’anno prima, nel 2013-14, le opzioni per l’IRC erano state maggiori in termini assoluti e percentuali: gli avvalentesi erano stati pari all’88,2%, cioè uno 0,3 punti in percentuale in più equivalenti a circa 22 mila alunni.
La flessione di opzioni per l’IRC nel 14-15, rispetto all’anno precedente, ha riguardato tutti i settori scolastici con l’eccezione del settore delle superiori, notoriamente considerato il più esposto alle opzioni negative da parte degli studenti.
Infatti nel 2013-14 gli studenti degli istituti superiori che avevano scelto l’IRC erano stati 2.082.938 (l’80,7% del totale); nel 2014-15 sono stati 2.109.607, cioè 26.668 in più.
Se si tratta di una inversione di tendenza lo diranno tra qualche settimana le nuove iscrizioni.
Andando più indietro nel tempo e utilizzando i dati pubblicati annualmente da apposito servizio della CEI, risulta che nel 2001 erano il 93,4% gli studenti che si avvalevano dell’IRC (scesi al 91% del 2007/08 , al 90% del 2009-10 fino all’87,9% attuale). L’incidenza è dunque scesa di 5,5 punti percentuali in quasi tre lustri, ma bisogna considerare che nel frattempo sono aumentati considerevolmente gli alunni stranieri di altre religioni che possono decidere di non avvalersi dell’IRC.
 
L’Italia divisa in due nella scelta dell’IRC
I dati pubblicati dall’apposito servizio della CEI hanno sempre evidenziato il netto divario territoriale sulla scelta dell’insegnmento della religione cattolica (IRC).
Ancora una volta l’Italia nelle scuole statali si divide nettamente in due: il Mezzogiorno con tutte le sue regioni fa registrare complessivamente le più alte percentuali di alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, mentre tutte le altre regioni, con l’eccezione delle Marche e dell’Umbria, hanno fatto registrare nel 2014-15 percentuali sotto la media nazionale.
Era stato così anche nel 2013-14 e negli anni precedenti, quasi a rimarcare con quei valori una differenza culturale e sociale, comprensiva anche del fatto che al nord e al centro vi è presenza di alunni stranieri che professano altre religioni.
Sotto la media nazionale (87,9% di alunni avvalentesi) si trova il cattolico Veneto (84,8%); in fondo a questa specie di graduatoria nazionale la Toscana (78,8%) e l’Emilia-Romagna (79%).
In testa il Molise (96,7%), seguito dalla Campania (96,6%) e dalla Puglia e Basilicata (96,4%).
Visto in negativo, cioè considerando coloro che non si avvalgono della IRC, è stata la Lombardia a far registrare con 220.337 opzioni su 1.182.049 (18,6%) il numero più elevato di alunni non avvalentisi, seguita dall’Emilia-Romagna con 113.168 su 539.887 alunni (21%).
Un’attenzione particolare merita il settore della secondaria di II grado dove le scelte di avvalersi sono spesso, come si sa, il risultato della opzione personale degli studenti anziché quella dei loro genitori.
Ebbene, pur confermando sostanzialmente i livelli di scelta del 2013-14, è stata la Lombardia con oltre 109 mila opzioni negative a far registrare il più elevato numero di opzioni negative verso l’IRC negli istituti superiori, seguita dal Lazio (58.503), Toscana (57 mila), Piemonte (poco meno di 57 mila) ed Emilia Romagna (meno di 55 mila).
Negli istituti superiori del Sud e delle Isole il numero degli studenti della secondaria di II grado che non si avvalgono della IRC supera di poco le 74 mila unità, cioè soltanto due terzi di quelli della Lombardia.
cfr: tuttoscuola.com lunedì 11 gennaio 2016