I movimenti ecclesiali si sono incontrati online su invito del Forum delle famiglie in occasione dell’anniversario e del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II.  Giovanni Paolo II ci invita a non rassegnarci, a non disperderci in interessi particolari e divisioni. Dobbiamo vincere la paura e l’esasperazione per impegnarci insieme nella costruzione di una risposta alla pandemia. E’ questo il momento della corresponsabilità condivisa, della solidarietà, del favorire la partecipazione di tutti senza escludere nessuno.
 
 
“Bassetti: «Dare forma a un quotidiano diverso, per testimoniare la bellezza del Vangelo»
Roberta Pumpo

Il presidente della Cei intervenuto all’incontro online promosso dal Forum famiglie nel centenario della nascita di Giovanni Paolo II: “Voi non vi rassegnerete”. Le voci di associazioni, movimenti e realtà ecclesiali sull’eredità del Papa santo.
«Cogliamo l’invito profondo di san Giovanni Paolo II a non rassegnarci, a non disperderci. Questo non è tempo di particolarismi, non è tempo di generare divisioni, non è tempo di esasperare ancora di più un mondo terribilmente esasperato. È il tempo della costruzione, della corresponsabilità condivisa, della solidarietà, del favorire la partecipazione di tutti senza escludere nessuno. Bisogna dare forma a un quotidiano diverso, abitato da scelte coese, per testimoniare la bellezza del Vangelo. Associazioni e movimenti hanno cercato di farlo ma devono farlo sempre di più. Il mio auspicio oggi è che sia confermato un desiderio di amicizia che sappia mettere al centro Gesù e il bene delle persone, soprattutto in un tempo tragico della nostra storia». È un appello accorato quello che il presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti ha rivolto ieri sera, 22 ottobre, ai presidenti e ai fondatori di associazioni, movimenti e realtà ecclesiali intervenuti all’incontro online “Voi non vi rassegnerete”.
Nel giorno in cui la chiesa celebra san Giovanni Paolo II, e nel centenario della sua nascita, il Forum delle associazioni familiari si è fatto promotore di un incontro trasmesso sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’associazione, che aveva come tema proprio l’invito a non rassegnarsi che il Papa polacco rivolse il 19 agosto 2000 a oltre due milioni di ragazzi riuniti sulla spianata di Tor Vergata per la Giornata mondiale della gioventù. Il cardinale Bassetti all’epoca era vescovo di Arezzo – Cortona – San Sepolcro e ricorda bene quel discorso che risuona quanto mai attuale. «Dobbiamo ancora ispirarci a quelle parole forti – ha detto -. In questo tempo di pandemia, con tante vittime e sofferenze, assumono un significato speciale. Facciamole risuonare nelle nostre coscienze». Per il porporato Papa Wojtyla ha avuto il compito di «traghettare la Chiesa, introducendoci nel cambiamento d’epoca che attraversiamo ora con Papa Francesco».
Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, che era presente a Tor Vergata, ha ricordato che nel discorso di 20 anni fa Giovanni Paolo II declinò tutti i verbi al futuro e ha notato «una continuità eccezionale tra il “Voi non vi rassegnerete” di Wojtyla e l’appello di Papa Francesco a “immischiarsi nella società”». Un coinvolgimento che ha visto recentemente protagonista Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre nel tentativo di difendere un amico e sedare una rissa. «Nella sua semplicità Willy ha messo in gioco la sua vita», ha ricordato Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica italiana secondo il quale il 21enne è stato la testimonianza di come «i giovani di oggi non si sono rassegnati ma sono appassionati e creativi».
Kiko Arguello, fondatore del Cammino neocatecumenale, ha invece definito san Giovanni Paolo II «un gigante che ha aperto un cammino di comunione tra associazioni e movimenti, dando il doppio di quanto gli veniva richiesto». Don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e liberazione, ha invece messo in luce la «profezia» del discorso pronunciato durante la Gmg del 2000. «In un presente dominato dall’incertezza, in cui molti hanno perso il gusto di vivere – ha affermato -, la maturità della fede si vede nella capacità di comunicarla con lo stesso ardore di Giovanni Paolo II». L’incontro di ieri sera ha segnato «una tappa importante per mettere in atto le sinergie e per far convergere i percorsi di ogni movimento e associazione – ha osservato Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari -. È giunta l’ora di valorizzare insieme una nuova dimensione dell’essere popolo di Dio in comunione fra tutti». Dello stesso parere Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, secondo il quale «in un mondo di passioni tristi, segnato dal Covid-19, è responsabilità di tutti testimoniare la gioia del Vangelo e la nostra sinergia è una ricchezza per questo tempo».
Roberto Rossini, presidente delle Acli ha spiegato che «il dialogo aperto con il mondo regge se illuminato dalla fede», luce che ravviva «un impegno sociale che altrimenti non si potrebbe compiere». Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha ribadito che non ci si può rassegnare «a uno Stato che investe in armamenti» e per questo la Comunità fondata da don Oreste Benzi si impegnerà «con decisione coraggiosa perché le somme investite nelle armi e in altre spese militari diventino un fondo mondiale per poter eliminare definitivamente la fame».
23 ottobre 2020
 
Roberta Pumpo,pubblicato su Roma7, il 23 Ottobre 2020