UdA

Classe SECONDA

UdA 1 

Come descritto nel piano di lavoro, questa UdA corrisponde alla UdA n. 2 del libro di testo, volume II.
Per quanto riguarda, invece, la scelta metodologica e l’impianto didattico, si veda la premessa metodologica generale.
 

1. Progettazione

La dimensione antropologica che si vuol sostenere nella classe seconda è la RELAZIONALITÀ. E’ il tempo delle emozioni che irrompono nella vita dei ragazzi nei mille modi, a volte imprevedibili, a volte incomprensibili, che chiedono alla scuola di essere ascoltate e fatte oggetto di riflessione.
Il motivo educativo conduttore di questa UdA mette a fuoco la domanda esistenziale riguardante il gruppo dei pari come luogo privilegiato in cui i ragazzi realizzano i primi esperimenti di amicizia, di dialogo, di scontro e di tutte quelle pratiche che lo porteranno ad assumere un orizzonte di socialità e di responsabilità.
Non sarà difficile, come vedremo, giungere al confronto e alla riflessione sui documenti della religione cattolica.
I documenti normativi di riferimento sono, ovviamente:
1. DPR dell’11 febbraio 2010, Traguardi per lo sviluppo delle Competenze e Obiettivi di Apprendimento dell’insegnamento della religione cattolica per la Scuola dell’infanzia e per il Primo Ciclo d’istruzione.
Nella pagina introduttiva (pag.23 del libro di testo) sono evidenziati i seguenti obiettivi ministeriali:
Dio e l’uomo.
• Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa
La Bibbia e le altre fonti.
• Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici, utilizzando tutte le informazioni necessarie ed avvalendosi correttamente di adeguati metodi interpretativi.
I valori e etici e religiosi.
• Saper esporre le principali motivazioni che sostengono le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.
• Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile.
 
2. Il POF e il curricolo verticale di IRC dell’Istituto scolastico.
In questa particolare UdA, ciò che è stabilito nei documenti ministeriali sopra riportati vengono interpretati nei seguenti obiettivi:
• riflettere sull’esperienza di fare gruppo per approfondirla;
• distinguere gli aspetti favorevoli e quelli problematici presenti in questa importante esperienza;
• ricavare dalla Bibbia i suggerimenti utili per una vita di gruppo che sia veramente in grado di far crescere.
AL TERMINE DI QUESTO CAMMINO l’alunno potrà affrontare una situazione problematica che
metterà in evidenza la sua competenza di discernere i legami e i gruppi che sostengono la responsabilità e la maturazione e assumere atteggiamenti di cui non pentirsi all’interno di un gruppo.
 
 

2. Applicazione

 
Fase 0
Le due pagine di apertura dell’UdA (pagg. 22 – 23) possono essere affrontate come provocazioni per una dialogo in classe. Osservando i comportamenti di rispetto e di dialogo, è anche una possibilità per verificare lo stato di salute e di amicizia della classe.
Insieme, si farà un sintesi di tutte le riflessioni che hanno arricchito il confronto in classe.
A conclusione di questo primo segmento di lavoro si leggeranno gli obiettivi esplicitati a pag. 23, chiedendo quanto si ritengano utili e coerenti con la discussione affrontata.
 
Fase 1 – Esploro la vita intorno a me
Come tante altre pagine del testo, il racconto che si trova a pag. 24 è una storia vera. Quindi non sarà difficile per gli alunni comprenderla.
Dopo la lettura si passa al momento significativo e determinante del processo di apprendimento: se faccio imparo.
I ragazzi trovano ben cinque domande. Lo affronteranno a gruppi secondo diverse possibili modalità:
– Inizialmente da soli, in modo che ci sia lo sforzo da parte di tutti;
– Poi a piccoli gruppi
– Infine con tutta la classe, socializzando i risultati dei gruppi.
Si proverà a fare una sintesi o, almeno, la raccolta delle affermazioni giudicate più significative e condivise.
 
Fase 2 – Esploro la nostra cultura
Cosa dicono gli esperti?
Viene presentato una pagina di una esperta in tematiche dei preadolescenti. La lettura è facilitata anche con l’aiuto anche delle spiegazioni che si trovano a lato del documento (pag. 25).
Il momento del se faccio imparo è molto più motivato proprio dal tema che si sta affrontando: quanto il gruppo può aiutare a crescere come persone che pensano con la propria testa. Non è solo un parlare del gruppo, ma vivere un’esperienza di gruppo con l’intenzione di aiutarsi a vicenda. Questa giustificazione verrà dichiarata apertamente anche agli alunni.
Chiedendo che i gruppi illustrino le loro conclusioni con un cartellone, al termine dei singoli lavori si potrebbero appendere alla parete dell’aula i diversi cartelloni.
A sostegno dell’idea che la voglia di vivere bene insieme non è solo dei ragazzi, può venire in aiuto anche l’attività con le immagini proposte a pag. 26.
 

Fase 3 – Esploro le fonti religiose

Il progetto degli uomini trova nella Bibbia un’ulteriore conferma.
Si legge il documento (pag. 27) tratto dalla lettera ai Romani.
Infine, di nuovo, è l’opportunità del se faccio imparo che si conclude con l’ascolto degli elaborati finali dei singoli gruppi.
 
Fase 4 – Confrontiamo le idee
Se abbiamo la classe tappezzata con i vari cartelloni (oppure gli appunti sul quaderno attivo), abbiamo un’ulteriore pagina (pag. 30) che ci permette di integrare o sostenere le riflessioni dei ragazzi.
 
3. Valutazione
 
Fase 5 – Mi metto alla prova
Una piccola verifica “cognitiva” (pag. 31) ma soprattutto un compito autentico ci permetterà di valutare il raggiungimento del traguardo di sviluppo della competenza dichiarata all’inizio dell’attività didattica.
Per la valutazione del cammino svolto si fa riferimento a quanto illustrato nella prima UdA della classe prima.