Monsignor Filippo Santoro, vescovo di Taranto e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro, in un’intervista rilasciata a “Famiglia cristiana” ha specificato che bisogna difendere il territorio italiano che è già ferito da un ulteriore sfruttamento. A suo dire le piattaforme petrolifere al largo delle coste dell’Adriatico e dello Ionio  sono un’ulteriore aggressione a una realtà già fragile e vanno a intaccare la vocazione legata al mare, al turismo, alla pesca, all’agricoltura e all’artigianato di un territorio già ferito. Morale: “Mi offre ragionevole fondamento al Sì al referendum del 17 Aprile”. La tesi argomentata dal vescovo di Taranto è condivisa da tanti vescovi in Puglia, in Calabria, in  Molise, in Basilicata, in Campania.