Logo GlocusLo studio “Scuola 2.0, innovazione dei modelli didattici e nuove tecnologie per la scuola del futuro“, curato da Glocus  e  presentato la scorsa settimana in Senato, sottolinea il fatto che la scuola italiana non sarebbe in grado di riconvertirsi a una didattica digitale, dato che “il 45,8% delle aule scolastiche (130mila) non è cablato, il 18,5%, dei plessi (4.200) non sono connessi a internet, le lavagne interattive multimediali sono appena 69.813 e i tablet per uso individuale nelle classi ancora meno, appena 13.650”, e che l’Italia, come evidenziano i dati della Commissione europea, ha la più bassa disponibilità di accesso alla rete a banda larga, indipendentemente dal grado dell’istituto. A non poter (o voler) crescere sono gli insegnanti, almeno quelli che restano legati a una concezione tradizionale, ante-internet, della loro professione in un mondo in cui gli studenti sono sempre più ‘nativi digitali’.