Come sarà la ripartenza a settembre? L’interrogativo è d’obbligo, vista la nebulosa che sta accompagnando la progettualità per il prossimo anno scolastico. Finalmente, nei prossimi giorni dovrebbero giungere le indicazioni per il rientro a settembre elaborate dal Ministero, ma c’è qualcuno che ha elaborato proposte alternative. L’Ufficio scolastico territoriale di Lecco ha promosso, insieme alle Reti di Ambito della provincia, la costituzione di gruppi di lavoro con lo scopo di valutare i possibili scenari della riapertura. Il documento è stato sottoposto nei giorni scorsi all’Anci Lombardia.
 

Scuole dell’infanzia

Il tempo scuola sarebbe limitato all’orario antimeridiano con riduzione della numerosità dei gruppi di bambini. Gli ingressi possono essere scaglionati e i genitori non potranno accompagnare i loro bambini all’interno della scuola. Eventuali pasti andranno consumati in aula predisponendo adeguatamente le aule. La disponibilità di spazi e le misure da adottare con bambini così piccoli potrebbero precludere la frequenza costante nell’anno di tutti i bambini.
 

Scuole primarie

Il tempo scuola sarebbe solo antimeridiano, con frequenza da lunedì a sabato per 4 ore mattutine e senza servizio mensa. Solo ove possibile, le scuole potrebbero programmare alcune attività pomeridiane. Gli alunni verrebbero suddivisi in classi a numerosità ridotta, indicativamente metà classe, e ogni gruppo avrebbe due insegnanti che coprirebbero l’orario per 3 giorni ciascuno. Il docente di religione rimarrebbe l’unico insegnante in comune tra molte classi. La soluzione richiede l’utilizzo di circa il doppio delle attuali aule, da qui la richiesta agli enti locali di aiutare le scuole ad individuare tutti gli spazi che potrebbero essere adibiti ad aule presenti all’interno degli edifici scolastici e, ove non fossero sufficienti, ad aiutare le scuole nell’individuare opportune soluzioni.
 

Scuole secondarie di primo grado

Il tempo scuola potrebbe essere organizzato in lezioni modulari di 45 minuti, che il docente terrebbe in aula con metà gruppo classe, mentre l’altra metà del gruppo classe potrebbe seguire la lezione da remoto attraverso l’utilizzo di connessione internet in altra aula, in cui è presente un secondo docente che guida il gruppo. I gruppi si potrebbero scambiare regolarmente, in modo da uniformare la proposta per tutti gli studenti. L’orario di lezione giornaliero si accorcia quindi sensibilmente e il tempo di lavoro dei docenti che viene ricavato, unito all’organico di sostegno e all’organico potenziato dovrebbe condurre alla copertura del tempo scuola. Questa organizzazione garantisce alle famiglie che tutti i ragazzi siano seguiti a scuola da docenti e non siano lasciati alla propria autonomia nel seguire la DAD, come è accaduto nei mesi della primavera 2020. Dal punto di vista dell’orario scolastico si assiste ad un cambio degli orari di entrata e/o uscita, con conseguenze sul trasporto che vanno analizzate nel singolo plesso. Non si prevedono tempi prolungati e quindi non si dovrebbero generare necessità di servizi mensa; nel caso in cui fosse comunque necessario attivarli, si chiede la possibilità di individuare figure di assistenza diverse dai docenti, poiché le ore di docenza andrebbero concentrate sull’orario scolastico dei ragazzi. Le scuole devono essere dotate di linee di accesso a internet potenti e, per quanto possibile, veloci: anche in questo caso si chiede la collaborazione ad individuare soluzioni opportune insieme alle singole scuole.
 

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OggiScuola, 17 giugno 2020