Otto vite straordinarie diventano, nelle riflessioni di un grande maestro, l’occasione di un’analisi lucida e appassionata delle questioni politiche più significative dei nostri giorni. Hanno vissuto in epoche diverse, fronteggiando senza violenza i loro nemici. Hanno scelto di rinunciare a un’esistenza tranquilla in nome di un amore incondizionato per la verità. Hanno rifiutato di sottomettersi tanto all’aggressore venuto da lontano quanto al demone interiore della vendetta. Con Resistenti, Tzvetan Todorov racconta la passione civile e i destini di otto dissidenti esemplari, di otto indomiti ribelli: Etty Hillesum, la giovane deportata ad Auschwitz, l’oppositrice antinazista Germaine Tillion, i grandi scrittori russi Boris Pasternak e Aleksandr Solženicyn, i paladini dei diritti dei neri Nelson Mandela e Malcolm X, il pacifista israeliano David Shulman, Edward Snowden, l’informatico che ha svelato l’attività di intrusione e spionaggio dell’Amministrazione americana. E muovendo dai ricordi della sua personale esperienza vissuta sotto l’opprimente regime sovietico, fa rivivere sulla pagina uomini e donne che incarnano la scelta di privilegiare la felicità comune, la fede senza confini nella giustizia, il valore della forza di volontà. Otto vite straordinarie diventano così, nelle riflessioni di un grande maestro, l’occasione di un’analisi lucida e appassionata delle questioni politiche più significative dei nostri giorni, e una fonte di continua, attualissima ispirazione.
Descrizione

Titolo Resistenti. Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia
Autore Todorov Tzvetan
Prezzo € 17,00
Dati 2015, 221 p., rilegato
Traduttore Lana E.
Editore Garzanti
 
 
Tzvetan Todorov: resistere per dare senso al mondo
di Goffredo Fofi
Resistenti di Tzvetan Todorov (Garzanti), nell’originale Insoumis, è un libro importante, anzi molto importante per tutti coloro che cercano esempi ai quali rifarsi, nella quotidiana fatica di ‘resistere’ e di ‘ben fare’. È da diffondere tra amici e allievi, tra i membri benintenzionati delle nuove generazioni. Resistere non significa farsi i fatti propri, mimetizzarsi, accettare; resistere significa (proprio nel senso della traduzione italiana, che rimanda, volontariamente o no, alla nozione, non solo italiana, di ‘partigiani’) non accettare le cose come stanno, il mondo com’è, ma agire per modificarlo, per cambiarlo in meglio. Anche quando si sapesse che quest’impresa può facilmente fallire. In termini biblici si potrebbe dire che i personaggi di cui Todorov racconta nel libro le esperienze e la qualità sono dei ‘giusti’, quelli senza i quali il mondo, l’esistenza umana, perderebbero di senso.
Todorov ha raggruppato scritti di diversi momenti e occasioni, e ha cercato di chiarire a se stesso le ragioni che lo hanno spinto a occuparsi di queste figure, alle quali se ne potrebbero aggiungere tante e tante altre, note e no, e per fortuna anche a noi è capitato di incontrarne nella vita, sui libri, nei racconti che ce ne sono stati fatti da chi li ha conosciuti da vicino. Si tratta di credenti (di fedi diverse) e di non-credenti, ma che hanno comunque creduto nei valori della verità e della giustizia.
Quindi anche della solidarietà con gli oppressi. S’intitola non a caso Alla ricerca del giusto e del vero (trad it. Medusa) la raccolta di saggi e interviste, con la luminosa figura di Germaine Tillion – tra Resistenza, lager, Algeria curata proprio da Todorov, la cui prefazione è il saggio più lungo di Resistenti. Ma ci sono anche Etty Hillesum, Pasternak e Solzenicyn, due leader politici come Mandela e Malcolm X (messi a confronto tra loro, e sulle loro scelte di mezzi violenti o nonviolenti), e due resistenti contemporanei, l’israeliano Shulman che lotta per i diritti dei palestinesi, l’americano Snowden che denuncia le infrazioni dei governi degli Usa alla loro costituzione. Hanno in comune, dice Todorov, il «far leva sulle proprie qualità individuali per intervenire nella sfera pubblica», di puntare in politica sulla forza della morale. «I loro comportamenti appartengono a due grandi forme d’amore: l’amore per gli esseri umani e quello per la verità (che talvolta coincidono)»; di più, e qui sta la loro radicale grandezza: si preoccupano delle vittime, ma si rifiutano di odiare i loro nemici (esemplari in questo senso le stupende figure femminili, Hillesum e Tillion).
in “Avvenire” del 5 febbraio 2016