Nuovi-movimenti

Il presente articolo Nuovi movimenti e comunità ecclesiali: per conoscere meglio il fenomeno tratto dalla rivista “Catechesi” (gennaio-febbraio 2013) affronta il tema tanto discusso dei nuovi movimenti ecclesiali.
Nel dibattito teologico pastorale all’interno della Chiesa ed anche nel confronto politico culturale odierno i movimenti ecclesiali costituiscono un argomento ingombrante, sovente non accolto benevolmente e spesso etichettato da coloro che sono sfavorevoli come integralismo, fondamentalismo, papalismo, chiusura, settarismo, carrierismo, sete di potere, ecc. Al giudizio totalmente negativo di alcuni, si aggiunge la sottolineatura di altri della pericolosità di questo o quel movimento, raramente si superano gli intenti denigratori. Da non tralasciare, evidentemente quella parte, se pur minoritaria, di coloro che sono favorevoli ed entusiasti, ma con un taglio generalmente apologetico.
Una pacata riflessione sulla prassi catechetica tradizionale evidenzia una diffusa pregiudiziale resistenza a prendere in seria considerazione il contributo dei nuovi movimenti e comunità (NMeC) ecclesiali nei progetti pastorali parrocchiali e diocesani. I NMeC vengono generalmente considerati poco gestibili e difficilmente integrabili nelle strutture ecclesiali che quotidianamente svolgono attività pastorale per i bambini, i giovani, gli adulti e gli anziani. Non è facile individuare le ragioni profonde di questa resistenza che indubbiamente priva la chiesa locale di energie e stimoli di cui ha assolutamente bisogno per offrire una proposta convincente e interessante nel contesto culturale odierno. È indubbio tuttavia che i movimenti costituiscono uno spostamento di baricentro nei rapporti chiesa-mondo, dimensione territoriale-personale, liturgia-stili devozionali.

Nuovi movimenti e comunità ecclesiali: per conoscere meglio il fenomeno, “Catechesi” 82(gennaio-febbraio)2013