Dopo l’intervento di Papa Francesco, in occasione del suo viaggio in Georgia, il dibattito sul gender, che si era assopito, è tornato in primo piano con tutta la sua forza di coinvolgimento. Ne riportiamo qui la documentazione integrale.
Il vivace confronto non può essere risolto ricorrendo alle solite evasive, e spesso banali, risposte di circostanza. Soggiacente si pone un complicato nodo problematico ancora irrisolto: il rapporto tra natura e cultura. Un nodo su cui si sono confrontate e scontrate le visioni che sono venute affermandosi nel secolo scorso e sul quale ancora non si è giunti ad una sintesi armonica delle varie legittime istanze. Crediamo che le varie posizioni, anche quelle estreme, siano portatrici di riflessioni che evidenziano aspetti non trascurabili, ma che necessitano di una mediazione e di una reciproca integrazione.
A livello della visione sul gender il confronto si colloca sul piano antropologico: sulla visione filosofico, etico religiosa dell’uomo e della sua sessualità. E’ evidente che la visione tradizionale legata ad una concezione della natura rigida, oggettiva e immutabile non è più capace di sostenere in modo convincente il dibattito in atto. Come è innegabile che l’attuale accentuazione della centralità della trasformazione culturale nella concezione della verità sull’uomo e la sua sessualità presenti notevoli limiti e trascuri principi non rifiutabili. Dalla maturazione di una visione equilibrata scaturiranno importanti ricadute sul piano sociologico, psicologico, medico, educativo, legislativo, ecc.
Il dibattito a cui vogliamo dare spazio in questo forum si apre al confronto tra le più diverse posizioni, perché si conoscano le ragioni e le motivazioni che le sostengono. Vogliamo solo evitare il chiacchiericcio banale e volgare che può danneggiare un serio cammino verso la verità che ciascuno cercherà, con fatica, progressivamente maturare.