Ecco alcuni dati chiave per comprendere abitudini e comportamenti dei più giovani online
  •  eMarketer ha recentemente pubblicato uno studio in cui rileva come e dove i giovani trascorrono il loro tempo online e quali sono i loro device preferiti sul web
  • Attraverso una serie di grafici, ricavati da altrettante ricerche, è possibile scoprire come e quanto la Gen Z utilizza Internet

Connettersi e saper comunicare alla Gen Z è un compito tutt’altro che semplice. Il primo passo è cercare di comprenderne comportamenti e bisogni.
Per aiutare le aziende a raggiungere questo obiettivo, eMarketer ha recentemente pubblicato uno studio in cui rileva come e dove i giovani trascorro il loro tempo online e quali sono i loro device preferiti.
I risultati chiave della ricerca possono essere riassunti in cinque grafici.
Esaminiamoli insieme.
 

Gen Z, Gen Mobile

Velocità, accessibilità, esperienze personalizzate e on demand, questo in estrema sintesi è tutto ciò che sta a cuore alla Gen Z, una generazione perennemente connessa.
E cosa può soddisfare questa brama di esperienze online se non lo smartphone? Un dispositivo ormai indispensabile per i ragazzi che cominciano a usarlo fin da giovanissimi.
Se nel 2013 solo il 49,6% degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni aveva uno smartphone, si stima che entro quest’anno la percentuale salirà fino al l’83,2%.
digital la Gen Z
Inoltre, Il 73% dei genitori afferma d’aver comprato uno smartphone ai figli di 11-13 anni, mentre il 31,0% ai figli che hanno tra i 6 e i 10 anni.
Il mobile è probabilmente la prima forma di liberà di cui un adolescente gode, quindi non sorprende che rappresenti anche la forma di tecnologia preferita dalla Gen Z.
A renderlo noto è il rapporto del gennaio 2019 dell’agenzia di marketing Fuse, secondo cui lo smartphone viene indicato da quasi la metà degli intervistati (48%) mentre solo il 27% preferisce i videogame e il 20% i social media.
 

Werable e assistenti vocali

Non riscuotono altrettanto entusiasmo gli assistenti vocali e i werable (dispositivi indossabili come smartwatch, fitness tracker, braccialetti etc.), forse anche a causa dei dubbi più volte sollevati sulla privacy garantita da questi device.
Da veri nativi digitali, gli adolescenti non trovano niente di “straordinario” nell’irrompere della dimensione online nella vita “reale”. Rispetto alle generazioni precedenti, subiscono meno il fascino di tutte le novità e gli scenari dell’IoT (Internet of Things).
“Sono sempre stati circondati dalla tecnologia, sono abituati a una realtà in cui l’innovazione avanza rapidamente” afferma Bill Carter di Fuse“Per loro, non è niente di così strabiliante”.
Lo scarso entusiasmo della Gen Z per i werable si riflette chiaramente sul grado di penetrazione di questi device tra i più giovani.
digital e genz abitudini
Come mostrato dal grafico, tra gli utenti di werable, solo il 14,7% ha tra i 12 e 17 anni, il 36% tra i 18 e i 24 e il 38,2% tra i 25 e i 34. Il basso livello di penetrazione rilevato soprattutto nella fascia degli adolescenti è probabilmente influenzato anche dalla riluttanza dei genitori ad acquistare più di un dispositivo costoso (se teniamo conto dello smartphone) ai figli.
Analogamente, per quanto riguarda gli acquirenti di vocal assistant device, solo il 18,6% ha tra i 12 e i 17 anni, meno della metà di coloro di età compresa tra i 18 -24 anni (35,1%) e i 25-34 (42,5%).
Sempre secondo Carter“Rispetto alle altre fasce di consumatori, gli adolescenti non percepiscono il valore aggiunto di questo tipo di tecnologia, le occasioni in cui essa può rendere la vita più facile”.
 

Il tempo trascorso online dalla Gen Z

Quest’anno, il 97,4% dei ragazzi utilizzerà Internet almeno una volta al mese.
Nel sondaggio YouGov del settembre 2019, oltre la metà degli adolescenti (fascia d’età 13-17 anni) ha riferito di navigare online in media due 2 ore al giorno, il 30% di trascorrere su internet più di 3 ore.
gen z e digital
Contrariamente a quanto si possa pensare, i giovani non spendono tutto il tempo su Instagram. Il 63,5% di coloro che hanno tra gli 11 e i 17 anni ha dichiarato d’aver scoperto un nuovo hobby o interesse navigando sul web, mentre il 55, 5% d’essersi impegnato in alcune cause sociali.
 

YouTube e Netflix

Qualunque sia il dispositivo utilizzato, la Gen Z è per eccellenza la generazione dei video. Nel 2020, il 93,7% degli adolescenti (13-17 anni) guarda video online
YouTube è il cuore delle attività online. Il sondaggio del marzo 2019 del National Research Group (NRG) rileva che il 92% della fascia 13-17 anni usa questo social almeno una volta a settimana.
Inoltre, secondo la ricerca “Taking Stock with Teens” di Piper Jaffraynel 2019 gli adolescenti hanno trascorso il 37% del loro tempo su YouTube, più di quello trascorso su di Netflix (35%) (per la prima volta dal 2017).
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Secondo quanto afferma il CEO di Piper JaffrayMike Olson“YouTube offre una gamma molto ampia di contenuti che interessano agli adolescenti. Tra questi, video musicali, streaming di celebrità e altri user generated content”.
Anche Netflix rimane un baluardo per le giovani generazioni. Il 71% dei ragazzi lo utilizza su base settimanale.
 

Perché la TV è ancora importante

In mezzo al dilagare dell’universo online, è molto facile sottovalutare i media tradizionali come la TV.
Eppure, si stima che nel 2020 gli adolescenti trascorreranno in media 81 minuti al giorno a guardare la TV, (10 minuti in meno rispetto a quello del 2019).
gen z digital
Inoltre, i dati Nielsen pubblicati nel primo semestre del 2019 mostrano che i ragazzi (12-17 anni) spendono in media più di un’ora al giorno guardando le dirette televisive.

Giulia Miglietta, in Ninia il 09/03/2020