Lo scisma sommerso è il breve e fulminante saggio di un filosofo cattolico il quale vorrebbe che la fede cristiana sopravvivesse alla rigidità istituzionale della Chiesa, al clericalismo, al fondamentalismo di ampi settori dell’estabilishment cattolico italiano.
Pietro Prini parte da un dato di fatto che la gerarchia finge di ignorare: al di là degli apparenti trionfi, nella Chiesa è in atto uno «scisma sommerso», perché si sta creando un divario profondo, forse irrecuperabile, tra la dottrina ufficiale e le coscienze dei fedeli. Esamina poi tutte le cause di questa frattura, mettendo a confronto il cristianesimo, e il suo messaggio di libertà e di speranza, con la sensibilità e le esigenze del mondo contemporaneo.
Alla sua pubblicazione, questo saggio ha innescato una polemica che ha interessato i maggiori quotidiani nazionali: alcuni degli interventi più significativi del dibattito sono riproposti in Appendice a questo volume.
 
Descrizione
Autore: Prini Pietro
Titolo: Lo scisma sommerso
Pagine: 119 
Anno 2016 (nuova edizione)
Costo: € 9,00
ISBN: 881167691-6
 
 
Nel bel mezzo dello «scisma»
di Armando Massarenti
Bene ha fatto la casa editrice novarese interlinea a ripubblicare un testo fondamentale e lungimirante come quello di Pietro Prini (1915-2008), che già nel 1999 individuava con Lo scisma sommerso. Il messaggio cristiano, la società moderna e la Chiesa le linee di fondo di un contrasto tutto interno al mondo cattolico che ha tuttora non pochi riverberi sul clima culturale complessivo di un paese come l’Italia, dove più è evidente la progressiva distanza che si va creando fra la dottrina ufficiale della Chiesa, restia ai cambiamenti – e che impone precetti che secondo Prini non risultano soltanto impraticabili, ma anche fondati su premesse antropologicamente errate – e le coscienze vive dei fedeli.
In questa nuova edizione, il testo è presentato insieme alle riflessioni di Enzo Bianchi, della comunità di Bose, e del bioeticista Giannino Piana. Entrambi ricordano, da due diversi ma complementari punti di vista, che è appunto sui temi della bioetica – i quali a loro volta si radicano su una visione della sessualità – che si sono registrate le maggiori divisioni, già ben individuate da questo testo insieme teologico e antropologico. Si tratta di uno scisma, culturale ed etico più che istituzionale, che negli anni successivi alla lucida analisi di Prini è venuto sempre più manifestandosi, fino all’attuale pontificato di Papa Francesco, con la sua, sia pure parziale, contrapposizione con i pontificati precedenti di Wojtyla e Ratzinger.
Da un lato abbiamo la «teologia penale» che impone norme repressive soprattutto nel campo della sessualità (Piana ricorda che in una prima versione il sottotitolo del libro era Introduzione alla critica della teologia penale) e che ha allontanato dalle posizioni della Chiesa la maggioranza dei fedeli, che hanno idee diverse su temi quali l’omosessualità, la masturbazione, la libera convivenza, il divorzio.
Dall’altro, la pars costruens di Prini – vicino al radicalismo originario del messaggio evangelico, che mette al centro le «beatitudini» e il «ma io vi dico» del Discorso della montagna – si esplica in una originale versione del personalismo cristiano incentrato sul tema della reciprocità. Gli amanti – scrive Prini – «nella loro convergenza si aprono verso un’unità che li oltrepassa. È la nascita dello spirito.
Nell’orizzonte del desiderio di essere, l’amore sottrae gli amanti ai meccanismi inibenti della possessività, perché, al contrario, si fa incitamento di reciproca creatività, dove l’uno si fa aspettativa dalle risorse dell’altro e apre un credito infinito a tutte le sue possibilità di realizzarsi». Una visione che ricorda molto da vicino la concezione dell’amore e della sua sacralità proposta dal Romanticismo ottocentesco. Si tratta di una forma interessante di perfezionismo etico che in maniera assai originale Prini coniuga con una propria versione della «società aperta» popperiana improntata sul dialogo. Certo è difficile pensare che lo scisma possa risolversi con la vittoria definitiva di una di queste due visioni religiose, quella ufficiale e quella sotterranea, anche perché entrambe, sia la conservatrice sia la rivoluzionaria, fanno leva su aspetti compresenti nella natura umana.
Il Sole 24 Ore Domenica, del resto, nel 1996, aveva già offerto una versione della società aperta più aderente alla visione di Karl Popper pubblicando il Manifesto di bioetica laica, i cui principi lasciano spazio, in un’ottica di tolleranza, di laicità e pluralismo, a entrambe le posizioni di questo “scisma” che, viste le difficoltà che impediranno a papa Francesco di portare a termine la sua riforma, è assai probabile continui a dividere le due anime contrastanti, ed entrambe legittime, del cattolicesimo contemporaneo
Nel bel mezzo dello «scisma», di Pietro Prini di Armando Massarenti, in “Il Sole 24 Ore” del 4 dicembre 2016