P.Greco, Lezione… di vita. Per una nuova stagione del mondo, Piccolo carro, Torino 2020.
 
Dal giorno in cui sono state applicate le misure di restrizione, si sono fermate le aziende, i negozi, le chiese e le scuole, sulle cattedre di tutto il mondo si è accomodato un prof insolito, invadente, prepotente, poco conciliante, dal nome insolito: “CoVid-19”. Un virus che ha avuto la sfrontatezza di presentarsi, indesiderato ospite nelle nostre case, nelle residenze degli anziani, negli ospedali, dotato di un’arma letale. Siamo corsi ai ripari difendendoci con mascherine e guanti. Sul campo, nonostante le precauzioni, sono rimaste numerose vittime tra la gente e tra gli “inviati in prima linea”: medici, infermieri, personale ausiliario, volontari, ribattezzati come “i nuovi eroi”… già dimenticati.
Da questo scenario prende le mosse l’agile volumetto, di Paolo Greco, un insegnante che ha mantenuto i contatti con i suoi studenti inviando loro settimanalmente una lettera online (da cui hanno preso spunto queste pagine). Reso ancora più prezioso da tre atuotevoli interventi, della professoressa Carmela Concilio, Dirigente Scolastica dell’ISISS “A. Giordano”, di Mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro e don Francesco Bovino, Direttore dell’Ufficio Scuola di Isernia-Venafro.
La scuola e la chiesa, due agenzie educative fondamentali, oggi sono chiamate a recuperare e reinterpretare il loro ruolo educativo sul territorio. La pandemia pone seri interrogativi agli educatori, credenti e non credenti, chiamati ad affrontare coraggiosamente e profeticamente un tempo di grandi sconvolgimenti. Maggiormente riguardo ai giovani studenti, la domanda da cui parte l’autore è come stare vicino ai ragazzi e alle loro famiglie in una stagione del mondo caratterizzata dal CoVid-19.
Gli episodi che hanno sconvolto la nostra vita e i personaggi che l’hanno attraversata restano sullo sfondo. In primo piano arrivano le riflessioni che, a sua insaputa, il nemico invisibile ha fatto riscoprire. Non è un instant book che cavalca l’onda del momento. Non è neppure un libro come tanti usciti nel dopo lockdown. Si presenta come un “unicum” in cui le riflessioni rilanciano alla nostra coscienza i “valori di una volta”, tornati d’attualità e non solo per alcuni mesi, si spera.
Pagina dopo pagina riscopriamo il valore del dialogo tra genitori e figli, l’importanza della collaborazione in famiglia, l’insostituibile saggezza affettuosa e comprensiva degli anziani, sovente emarginati come “vuoti a perdere”, la “perla preziosa” di una fede messa a dura prova dal “silenzio di Dio” e dalle domeniche e dalle feste pasquali vissute non “dal vivo” ma in streaming, la bellezza di abitare la “casa comune” con la sensibilità e la meraviglia del Poverello d’Assisi, reinterpretate magistralmente da Papa Francesco… Realtà che conosciamo alla perfezione ma che accantoniamo facilmente perché divorati dallo stress, dalla fretta, dalla mancanza di quella sensibilità tipica di uomini-umani e di donne-umane di cui avvertiamo un urgente bisogno.
Qual è il senso dei giorni segnati dalle mascherine che abbiamo passato? Quali pensieri hanno attraversato la nostra mente? È possibile immaginare un futuro migliore dopo questo tempo? Che cosa ci resterà di quello che abbiamo sofferto? Sapremo rinascere come persone nuove? Come una nuova umanità? Tutti interrogativi che, in qualche modo, il “prof.” CoVid ha sollecitato con la sua “lezione”. Ha voluto, in fondo dirci che, dopo anni di corse e di stress, dovremmo assaporare di più la bontà della “lentezza”, l’intelligenza di dare tempo al tempo per fermarci ogni tanto a consultare, con lucidità e profondità, quel “navigatore” invisibile ma decisivo che è la nostra coscienza.
Paolo Greco