L’enciclica sull’ambiente di Papa Francesco “Laudato si’. Sulla cura della casa comune” pubblicata lo scorso 18 giugno è stata presentata e commentata a Expo Milano 2015 con un incontro di altissimo profilo e il contributo di personalità di differenti settori che la Santa Sede ha scelto di organizzare presso il Conference Centre dell’Esposizione Universale, il 30 giugno. L’evento è stato organizzato insieme all’Arcidiocesi di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore e Caritas. Dopo l’introduzione del Commissario Unico Giuseppe Sala e del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, Enrico Mentana ha moderato una discussione tra il Cardinale e Arcivescovo di Milano Angelo Scola, Neil Thorns, Direttore del Cafod (l’agenzia di solidarietà della Chiesa Cattolica in Inghilterra e Galles e parte di Caritas International) e consulente per il governo britannico sui cambiamenti climatici, Pier Sandro Cocconcelli, Direttore di Expolab dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Carlo Fratta Pasini, presidente di Banco Popolare e Laura Palazzani, Docente di Biogiuridica e Filosofia del Diritto alla LUMSA e vicepresidente Comitato Nazionale per la Bioetica.

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Giuseppe Sala cita i valori di Expo Milano 2015 nell’introduzione
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L’Enciclica è “un’opportunità rara di riflessione e consapevolezza” secondo il Commissario Unico Giuseppe Sala, che esordisce con tre osservazioni sulla consonanza con i valori di Expo Milano 2015. “In primo luogo, Papa Francesco rivolge il suo messaggio a tutta la famiglia umana, perché sappiamo che le cose possono cambiare. La speranza di cambiamento e la concreta percezione del fatto che il mondo non è destinato a peggiorare passa attraverso il richiamo a tutti. Secondo, l’Enciclica tocca un punto fondante anche del nostro impegno: si tratta di ridefinire il progresso, un’esortazione e un profondo sprone per noi a unirsi per una nuova idea di progresso. Terzo e ultimo punto, il richiamo a un cambiamento degli stili di vita come uno dei rimedi principali all’egoismo collettivo di cui siamo vittime e carnefici. È in questo spirito che si propone anche la Carta di Milano, l’impegno di persone, associazioni e aziende a rivedere gli stili di vita”. Sala conclude ringraziando il Santo Padre “per il linguaggio chiaro e comprensibile da tutti che usa anche in questi documenti, anche questa una novità preziosa che avvicina, coinvolge, conquista”.
Franco Anelli, in introduzione, evidenzia che “l’Enciclica cela un impianto concettuale complesso e una costruzione attenta, verso la proposta unificante di una ecologia integrale che ‘richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte e ci collegano con l’essenza dell’uomo’”. Anelli sottolinea che è quasi a voler risvegliare un custode distratto che non si rende conto dei guasti che si stanno verificando.
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Gli esperti di scienza, finanza e filosofia sui contenuti dell’Enciclica ‘Laudato Si’’
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“Il Papa sottolinea che i cambiamenti climatici e i problemi ambientali e sociali che ne derivano fanno parte di una crisi di sistema – afferma Neil Thorns – basti pensare che oggi 800 milioni di persone andranno a letto avendo fame. I poveri sono sempre i più colpiti e questo aspetto è presente nell’enciclica. Papa Francesco li mette al centro”.
Fa invece notare Carlo Fratta Pasini una certa difficoltà di recepimento di questi messaggi: “Questa volta annettersi al pensiero dell’enciclica papale è più complicato e molti mezzi di informazione hanno scelto il silenzio. Invece chi è credente dovrebbe riconoscere che questo sistema non è più in grado di rispondere alle esigenze della società. Se non rivediamo il nostro senso di esclusività e centralità dell’uomo, costruiamo un modello di sviluppo insostenibile”.
Sul versante della scienza è intervenuto Pier Sandro Cocconcelli: “L’idea della ricerca senza vincoli è finita. L’enciclica dà dei suggerimenti in tema di microetica e di etica nelle nostre attività professionali. Noi dobbiamo ripensare tutti i giorni a quello che facciamo e dialogare con la società civile. Gli effetti del riscaldamento globale ci dicono che qualcosa sta cambiando e le nuove generazioni lo hanno capito. I giovani hanno perso le grandi ideologie ma hanno conquistato un accesso illimitato alle informazioni”.
Laura Palazzani incentra l’intervento su alcune parole chiave: antropocentrismo, biocentrismo, cura, casa comune, microetica. “Il concetto di casa comune ci fa pensare che siamo tutti interdipendenti l’uno dall’altro. Questo è il concetto chiave dell’enciclica: l’interdipendenza. Significa che non siamo liberi di fare quello che vogliamo, ma abbiamo una responsabilità ecologica nei confronti dell’ambiente e una responsabilità sociale nei confronti delle persone più disagiate. Dobbiamo prenderci cura di ciò che abbiamo a disposizione”.
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Il Cardinale e Arcivescovo di Milano Angelo Scola: “Riscoprire legame tra il quotidiano e il senso della creazione”
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Per l’Arcivescovo, l’insegnamento di Papa Francesco in questa seconda Enciclica costituisce uno strumento prezioso anche per riflettere sui temi impegnativi di Expo Milano 2015. “È la prima volta nella storia del magistero che si affronta così questo problema. Mi colpisce che il Santo Padre sia andato a stanare passo per passo quello che i suoi immediati predecessori hanno detto, con moltissime citazioni di San Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI, e dà molto spazio alle Conferenze Episcopali per mostrare come il flusso di riflessione nella Chiesa su questo tema sia stato già presente, e lui vuole concentrarlo”. Scola fa notare, come seconda cosa, che emerge una grande passione per l’unità: “Del tema ecologico si parla da molto tempo, ma come un frammento. La genialità dell’intervento del Santo Padre è stata di ricostruire pazientemente il puzzle per unificare, inserendo il tema della povertà, dell’esclusione, dello scarto, della mancata attenzione al debole: un’opera di ricostruzione per farci capire che la vita umana non raggiunge lo scopo della felicità se ognuno di noi non è capace di un rapporto adeguato con se stesso, con gli altri, col creato, con Dio”. Proseguendo nella discussione moderata da Enrico Mentana, ha ribadito che “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune racchiude la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”. L’Arcivescovo conclude rimarcando la forza di un messaggio che a Expo Milano 2015 potrà trovare terreno fertile: “Papa Francesco affrontando questo tema ci ha fatto un grande dono, però ci ha chiamato a una conversione ecologica: strappiamo questo grande tema del rapporto di cura dinamica verso il creato dalla parzialità. La questione, da giocarsi personalmente e comunitariamente, diventa decisiva”.