Il sistema del credito sociale in Cina
 
Il social credit system in vigore in tutta la Cina dall’inizio del 2020 è un sistema che valuta persone, aziende e amministrazioni locali in base ad ogni loro comportamento. Detto così potrebbe sembrare impossibile invece è quello che sta accadendo in ogni secondo di vita dei cittadini cinesi.
Sostanzialmente ogni cittadino cinese al compimento della maggiore età, diciotto anni, riceve dal governo 1000 punti di credito sociale , questi punti varieranno durante la vita della persona a seconda dei comportamenti che questa terrà.
Per spiegarci meglio ogni volta che si compieranno azioni socialmente riprovevoli il punteggio diminuirà, ad esempio se si butta un pezzo di carta per terra costerà 50 punti, se si attraversa con il rosso 100 punti, se si fuma in una zona interdetta ai fumatori si perderanno altri punti e così via.
Naturalmente il sistema prevede anche la possibilità di guadagnare punti da aggiungere al proprio credito sociale, compiendo azioni a favore della società e del prossimo: donare sangue permetterà di aggiungere 50 punti, segnalare un malvivente alla polizia aggiungerà 200 punti al nostro credito sociale e così via.
 
La lista nera del governo
Il posto di ogni cittadino cinese nella società dipende dalla sua reputazione sociale, parliamo di una popolazione di 1 miliardo e 400 milioni di individui che vengono costantemente tracciati grazie ad un capillare sistema di telecamere, 600 milioni,  posizionate ovunque che hanno la possibilità del riconoscimento facciale e sono coadiuvate dall’intelligenza artificiale  per individuare i cittadini che sono rei di comportamenti sanzionabili.
Finire nella lista nera del governo, significa non avere più gli stessi diritti degli altri cittadini ed essere sanzionati anche con umiliazioni pubbliche, per spiegarci meglio più si scenderà sotto la soglia dei mille punti iniziali e più si incontreranno difficoltà nella vita quotidiana.
Le sanzioni iniziali passano dal non poter più viaggiare su treni ad alta velocità ed aerei, essendo costretti cosi a spostamenti molto più lenti, fino ad essere sottoposti anche ad una gogna mediatica con l’esposizione della propria foto in centri commerciali o cinema per evidenziare a tutti il volto e il nome dei reietti.
 
Annullamento della libertà e della privacy
Questa sorveglianza totale, che dovrebbe portare ad un’armonizzazione della società, spingendo tutti a comportamenti virtuosi, in realtà restringe sempre più gli spazi di libertà dei cittadini e annulla la loro privacy.
Infatti i comportamenti sanzionabili sono anche quelli che non si allineano con le decisioni delle autorità e il pensiero governativo , i punti si potranno perdere anche  se si protesta per l’esproprio di un immobile o per aver espresso delle opinioni contrarie al pensiero unico del governo cinese.
E’ un controllo globale sulla vita del cittadino, non solo sulle azioni che compie ma anche sul suo pensiero, si pensi a ciò che si pubblica sui social network o si scrive sugli sms; probabilmente pubblicare un articolo come questo porterà alla conseguenza di perdere punti nel credito sociale.
Scendere sempre più in basso nel punteggio significa perdere man mano la possibilità di vivere all’interno della società cinese.
Infatti verrà negata gradualmente la possibilità di prendere un prestito, mandare i propri figli ad una scuola privata, acquistare un automobile o una casa e si potrà  giungere fino ad avere il CONTO CORRENTE BLOCCATO, in modo da essere uccisi socialmente.
In questo modo si è giunti a dare rilevanza ad ogni singolo comportamento della persone e a considerarlo una vera e propria transazione che potrà dare sanzioni o benefici.
Il sistema del punteggio e il suo andamento è segreto e quindi il governo cinese può facilmente abusarne, si pensi soprattutto nei riguardi degli oppositori politici.
Attualmente la possibilità di ricorrere a queste decisioni può portare alla decurtazione di ulteriori punti e questo disincentiva le persone a rivolgersi ai tribunali per avere giustizia.
 
Possibili conseguenze per noi occidentali
La società cinese è stata per anni oggetto di un controllo ed un’educazione sociale molto rigida da parte del partito comunista cinese e questo ha favorito l’accettazione di buon grado di questa nuova regola sociale.
Ma tutto ciò potrebbe estendersi anche nel nostro occidente patria dello Stato di diritto e delle libertà costituzionali?
Per quanto possa sembrare impossibile in realtà già subiamo un controllo molto rigido a livello economico con un sistema assolutamente analogo a quello cinese, sia a livello di Stati, di società di capitali, che di singoli cittadini.
Chiunque di noi ne ha avuto prova andando a chiedere un prestito in un qualsiasi ente creditizio, una volta inserito il nostro codice fiscale uscirà la nostra posizione di buon o cattivo pagatore. In sostanza se siamo sempre stati precisi con i nostri pagamenti e abbiamo una buona capacità reddituale avremo un indice di affidabilità che ci permetterà di avere il prestito senza problemi, al contrario se siamo rimasti indietro con la rata del mutuo o della macchina oppure abbiamo debiti con il fisco, la nostra pratica di finanziamento incontrerà spesso ostacoli insormontabili.
Tutto ciò è possibile perché le nostre attività finanziarie sono tracciate e messe in un data base che archivia i nostri comportamenti riguardo i nostri impegni finanziari e ne scaturisce una classifica in base alla quale veniamo premiati o puniti.
Ma gli esempi si possono allargare ad altri campi: nella patente a punti il punteggio potrà essere decurtato a seconda delle infrazioni che ci verranno contestate; sui social networks come Facebook o Youtube, agire in modo contrario alle regole della community può portare alla sospensione del profilo ma anche alla sua cancellazione per le violazioni più gravi.
Quindi come si vede già siamo entrati tutti in un ottica di questo tipo, anche se attualmente in Europa non viviamo in una società distopica come quella cinese siamo tuttavia sotto l’occhio dei Big Data e le nostre azioni vengono valutate a nostra insaputa e creano delle conseguenze nelle nostre vite.
 
Alcuni interrogativi
Gli interrogativi che nascono da questa riflessione sono molti e si dovrebbe aprire un dibattito pubblico su una questione di cosi profonda rilevanza per la vita di tutti noi.
Se ad esempio tutti i dati registrati dai nostri smartphone, carte di credito, carte sconti del supermercato confluissero in un’unica centrale dati e questi fossero oggetto di vendita alle compagnie assicurative?
Queste potrebbero profilare ogni singola persona in base allo stile di vita assunto, cioè valutando l’orario in cui si alza al mattino e va a dormire la sera, quanto cammina ogni giorno, che tipo di generi alimentari compra e decidere in base a queste informazioni se assicurare o meno il richiedente.
Sembra un’ipotesi lontana dalla realtà?
Sembrava impossibile anche che ogni cittadino cinese fosse tracciato e valutato per ogni suo singolo gesto quotidiano.
La realtà in questo caso supera di gran lunga la fantasia e il nostro compito è quello di mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione della nostra società per non dover finire anche noi ad essere sottoposti ad un controllo globale totalitario sulla nostra vita.
 
Andrea Lazzareschi