Anche con questo numero continuiamo, in linea con la mission della nostra rivista, a dare un contributo interpretativo al cambiamento in una prospettiva ermeneutica esistenziale.
L’immigrazione costituisce un tema ormai centrale e determinante nel confronto-scontro tra le differenti visioni culturali, sociali, economiche, politiche e anche religiose. Crediamo che la risposta costruttiva allo scontro in atto sull’immigrazione, soprattutto in Europa e in Italia, si possa trovare nel processo di integrazione conviviale delle differenze. Riconosciamo la profonda diversità culturale e religiosa delle identità che si confrontano e vanno salvaguardate, ma insieme siamo convinti che in un mondo globalizzato la risposta vincente di situa sul percorso di costruzione di una convivialità capace di integrare le differenze in una prospettiva positiva di sintetica accoglienza delle reciproche ricchezze e potenzialità. Il cristianesimo nel suo bimillenario cammino di incontro con le altre culture e religioni ha chiamato questo processo con il termine “inculturazione”: saper comunicare la propria visione utilizzando i simboli, i miti e i riti degli altri per farsi capire, nel rispetto della loro diversità. Non quindi proselitismo, ma comunione conviviale in una prospettiva di universale fraternità di tutti. Buon cammino.