Il saggio ripercorre la traccia sulla quale hanno camminato i maestri della riflessione recente, per ascoltarli con disponibilità e vigilanza. Il loro linguaggio scava nelle pieghe dell’esistenza: non presumono di dire chi sia Dio, ma ne presagiscono la presenza, ne scrutano l’orma. Su questa si piegano per leggerla, indagarne il rimando, elaborarne i connotati in parole allusive, simboliche, sempre allegoriche. Il volto di Dio resta avvolto di mistero. Ma la sua presenza illumina i contorni vasti dell’universo materiale e placa l’anelito dell’attesa interiore, anelante e mai paga.
 
Descrizione
Autore: Zelindo trenti
Titolo: Dire Dio. Dal rifiuto all’invocazione
Editore: Armando
Anno: 2011
Pagine: 254
ISBN 978-88-6081-902-4
Prezzo: 24,00 (scontato 19,00)
 

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Presentazione
Il credente sa di essere immerso nel mistero; non presume di capirlo; si sforza di esplorarlo.
Accetta volentieri la compagnia di chi vi si è già misurato: sia quando conclude all’affermazione, sia quando decide per il rifiuto.
Non è arrogante. Gli fa tenerezza la sicumera con cui parla di Dio colui che si dichiara ateo, cioè ammette di non conoscerlo.
Trova serie le obiezioni di chi rifiuta, ma anche suggestive le ragioni di chi cerca. Ama verificare le une e dare risonanza alle altre.
Le considerazioni che andremo esponendo propongono un confronto condotto con ponderazione pacata.
Non sono interessate alla polemica; sono attente al dibattito.
Non sono preoccupate di concludere, sono impegnate a riflettere.
Del dibattito raccolgono gli stimoli significativi a sondare lo spessore dell’esistenza. Autori e Scuole sono analizzati senza la pretesa di verificare o integrare il loro pensiero: per l’apporto che danno
– a capire in chi crede colui che crede,
– a identificare le ragioni per cui crede,
– a decifrare l’orizzonte della propria fede;
– e con ciò a mostrare la ragionevolezza della fede a colui che non ce l’ha o pensa di non averla.