L’antinomia è un particolare tipo di paradosso che indica la compresenza di due affermazioni contraddittorie, entrambe dimostrabili e giustificabili. La storia della pedagogia, così come quella dell’educazione e della formazione, è stata attraversata per secoli da queste contraddizioni irrisolvibili, e autori come Gentile, John Dewey, Bertin ne hanno fatto un pilastro delle loro argomentazioni. Queste particolari forme logiche trovano “soluzione” soltanto nella loro scomposizione e ricomposizione, nel loro essere incompatibili e inscindibili allo stesso tempo.  Se, da una parte, sono state inesauribili fonti di problematicità, dall’altra, la loro lettura e continua interpretazione sono state un metodo efficace di analisi e miglioramento delle problematiche che da sempre affliggono i modelli, le teorie e i processi pedagogici. Scrive Cambi: «Se l’educazione è intessuta di contraddizioni irrisolvibili che ne alimentano sia la problematicità sia l’apertura, la pedagogia non può che rispecchiare/riconoscere/formalizzare/interpretare tale struttura costitutiva del processo educativo. Anzi, la stessa pedagogia come sapere è organizzata intorno ad antinomie». Oltre ai dualismi sempre presenti, la storia della pedagogia è stata poi percorsa, di volta in volta, da “nuove emergenze” e le tecnologie per la didattica sono una di queste. Il loro avvento ha rinnovato l’esigenza di indagare e reinterpretare antinomie costitutive dell’educazione e del sapere pedagogico, per “riattualizzarle”, in modo da leggere il presente e immaginare gli scenari futuri della scuola. Ed è proprio questo l’intento del volume edito da Pearson e curato da Alessandra Anichini: La Didattica del Futuro. Il compito di rinnovare questa riflessione, attraverso l’analisi di antinomie come Innovazione/Tradizione, Emergenza/Sistema, Istituzionale/Informale, Autonomia/Condivisione, Studio/Esperienza, Convergenza/Divergenza, è stato affidato dalla curatrice a Franco Cambi, Giovanni Biondi, Luca De Biase, Alessandro Biamonti, Francesco Antinucci, Luca Toschi, e chi scrive. I vari autori, seppur da prospettive di studio e analisi profondamente diverse, attraverso l’indagine di scenari emergenti ed innovativi (ICT, Web 2.0, ebook, smart cities, reti sociali, videogiochi didattici, learning park, sistemi automatizzati, piattaforme trans mediali), cercano di indagare il senso del cambiamento della scuola, il suo ruolo oggi e la direzione da seguire per ripensare la formazione. Riflettere sul futuro della scuola è essenziale, oggi come ieri, proprio perché senza scuola non c’è e non può esserci un futuro. L’Appendice che chiude questo volume descrive in dettaglio l’esperienza di tre “scuole nuove” già attive nei nostri anni. Tre casi, selezionati con cura, che sono apparsi significativi ognuno per la loro specificità, poiché consentono di affrontare ancora una volta questioni sostanziali ai fini del nostro ragionamento: l’apprendimento come gioco, la scuola come spazio sociale, il valore della comunità.

Il volume raccoglie sei contributi d’eccezione:
  • Franco Cambi (Innovazione/Tradizione)
  • Giovanni Biondi (Emergenza/Sistema)
  • Luca De Biase (Istituzionale/Informale)
  • Alessandro Biamonti (Autonomia/Condivisione)
  • Francesco Antinucci (Studio/Esperienza)
  • Luca Toschi (Convergere/Divergere).