Letterario
La chiave ermeneutica del Piccolo Principe per vivere in armonia con se stessi, gli altri e il mondo In un articolo scritto sul Corriere della Sera nel febbraio del 1975, dal titolo Il vuoto del potere in Italia, Pier Paolo Pasolini aveva voluto sottolineare la scomparsa delle lucciole dalle campagne a causa dell’inquinamento. In realtà
“ O Icaro, ti avverto di volare a media altezza: se volerai troppo basso, l’acqua del mare ti appesantirà le penne; se troppo alto il sole le brucerà. Vola tra l’uno e l’altro limite , compi il tragitto dietro la mia guida…..” ( Ovidio, Metamorfosi)) E’ noto come la psicoanalisi utilizzi il linguaggio del mito
Fughe e ambiguità. Memorie distillate. La Storia che ritorna e rintrona. Patrick Modiano è scrittore raffinatissimo, ‘da camera’, molto noto almeno dalla vittoria del Nobel per la Letteratura, nel 2014. Ben tradotto in Italia – è in catalogo Einaudi – di cui per altro è originario il padre, ebreo. Introdotto alla letteratura da Raymond Quaeneau,
La parola è relazione, ha il potere di stabilire connessioni con la realtà, ne assicura la presenza al nostro cospetto e ci assicura come presenti nel mondo. Ma soprattutto ci assicura presenti a noi stessi: sia essa sussurrata, taciuta o gridata, cantata, scritta o letta. C'è un vincolo tra il segno visibile e i suoni che
Rinascere con saggezza: la Slow Economy e i beni storico culturali Nello scorso numero, ci siamo domandati da quanto abbiamo un pensiero ecologico. Approfondiamo ora, grazie al libro di Federico Rampini: Slow Economy, il confronto tra le varie potenze economiche e l'ecologia. Il libro, edito da Mondadori nel 2009, parte dall'esperienza di vita del giornalista.
Insistere sulla complessità della realtà in cui ci troviamo a vivere può essere causa di vertigini. Spesso ci si sente sopraffatti a tal punto dall’indefinita massa vaporosa, agrodolce e multicolor del multiverso che alla fine un bel “no, grazie” è il massimo che ci si sente autorizzati a rispondere. Attraverso la letteratura possiamo imparare di
Torneremo alle cose vive e vere. Ma per questo, occorrerà che si raggiunga il punto di estrema stanchezza (Christian Bobin) Africa, Madagascar. Chilometri di distanza che in un attimo arrivano dal televisore al tavolo della mia cena. Insieme ai loro dolori. Al telegiornale la notizia: la siccità insiste in quella terra da quattro anni. Fame, malnutrizione,
17 maggio 2157. Due fratelli trovano un libro in soffitta. Inizia così il racconto “Chissà come si divertivano” edito da Mondadori nell’antologia “Il meglio di Asimov” (1975). È un libro vero. Ha pagine da sfogliare. Si può anche rileggere una volta finito. Ma ancora più sorprendente per Tommy e Margie è scoprire che parla di scuola. “Cosa c’è
La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra cadente e della luce che ne è venuta fuori. (Alda Merini) C’è una bellezza nella notte che ha il sapore della promessa. C’è una bellezza che non si vede da fuori, ma che si ascolta da dentro. Una bellezza vibrante, per usare un’espressione cara ai
Il disastro contemporaneo (cui Cioran aveva risposto oltre trent’anni fa in Gli Esercizi di ammirazione, apparsi nel 1986) ha un nome preciso: è la morte dello stile, l’esaurimento del legame inviolabile che stringeva, fino a giorni ancora memorabili, la bellezza alla poesia. Prendiamo queste riflessioni da un articolo di T. Scarponi: "Lo stile è Dio (e l'unica
