Questo testo formula i fondamenti epistemici di una nuova disciplina nel panorama delle scienze umane: la biologia dell’educazione. Alla luce delle straordinarie scoperte del biologo cellulare Bruce Lipton, penso sia maturato il tempo di considerare la biologia una disciplina che permette alle scienze dell’educazione di fare un salto di qualità nella comprensione dei meccanismi e dei fenomeni educativi.
Le ricadute sul piano educativo delle scoperte di Lipton ci sorprenderanno. Il contributo dell’autore riguarda soltanto una declinazione più estesa dei fenomeni educativi. Ma l’obiettivo di questo breve trattato è che questi saperi si diffondano e diventino sempre più patrimonio comune tra genitori e insegnanti, i maggiori responsabili dell’educazione nella storia
dell’evoluzione dell’homo sapiens.
 
DESCRIZIONE
Titolo: Biologia dell’educazione. Breve trattato sulla nascita di una nuova disciplina
Autore: Corrado Ziglio
Editrice: Clueb
Costo: €10.00
Data: 2016
Pagine: 104
Codice: 978-88-491-5504-4
 
 
Biologia dell’educazione
Corrado Ziglio

Incuriosito che un biologo cellulare parlasse di genitorialità responsabile, dopo 3 anni di studio, esce questo testo che diventa l’atto fondativo di una nuova scienza umana: la biologia dell’educazione.
Il biologo cellulare è Bruce Lipton, epigenetista, il quale ha dimostrato che il cervello della cellula non è il nucleo (contenitore del DNA) ma la membrana della cellula (scoperta grazie al microscopio elettronico, ingrandendo la cellula di 7 milioni di volte) la quale vibra rispetto a ogni stimolazione ambientale e produce le nostre risposte comportamentali. Le stimolazioni ambientali possono essere il caldo o il freddo, ma anche una umiliazione subita da qualcuno o una sgridata di un genitore.
“Attenti genitori a come parlate e a come vi comportate” dice Lipton, perché i vostri figli scaricano tutto nel loro cervello inconscio. Eh, sì, perché noi abbiamo due cervelli: uno conscio (il 5% di tutto il cervello) che è la parte razionale e creativa e uno inconscio (il restante 95%). Il primo è in grado di gesatire 40 stimolazioni ambientali al secondo perché ci sono 40 nervi, mentre il cervello inconscio sa gestirne 40 milioni di stimolazioni ambientali ogni secondo perché ci sono 40 milioni di nervi.
Fino all’età di 6 anni i bambini registrano tutto in maniera acritica. Non è che non sappiano pensare; semplicemente non sono consapevoli di ciò che scaricano.
La coscienza interviene dopo i 6 anni – dice Lipton. Nei primi 6 anni il cervello del bambino è in una specie di stato di ipnosi. E questo vuol dire che un bambino fra gli zero e i sei anni registra ogni singola cosa che vede e che ascolta e gli entra nella mente inconscia. Ma in questa fase non c’è una mente conscia che agisca da filtro, in grado di pensare ciò che gli sta accadendo. Senza mente conscia, il bambino registra tutto quello che sente in maniera acritica, ed è per questo che possiamo definire questa età uno stato programmabile di un bambino.
Un bambino, dunque impara osservando. “Tutto quello che vede, che sente, e che prova attraverso i 5 sensi, – dice Lipton – lo scarica come memoria diventando parte del programma inconscio”. E’ così, ad esempio, che scarichiamo i fonemi della lingua che parliamo, comprese le cadenze dialettali e regionali. E questo vale per tutti i bambini del mondo che, crescendo, parlano la lingua del loro ambiente culturale. Ma questo della lingua è soltanto uno dei milioni di programmi che scarichiamo.
Nei primi 6 anni di vita dobbiamo scaricare milioni di regole della nostra cultura. La mente subconscia “è un magazzino di registrazioni stimolo-risposta derivanti dagli istinti e dalle esperienze apprese. La mente subconscia è estremamente abitudinaria: ripete all’infinito le stesse risposte comportamentali ai segnali della vita
Utilizzando una similitudine informatica, Lipton dice che la mente inconscia è come un hard disk per un computer in cui si trovano dei programmi di tutto quello che abbiamo acquisito e imparato fin dalla più tenera età (camminare, parlare, mangiare, e tutte le altre abilità a cui non dobbiamo più prestare attenzione per compiere quelle azioni) e tutte le cose che facciamo quotidianamente senza prestare più attenzione. Quando ci alziamo da letto la mattina, dobbiamo concentrarci a come si cammina o quello lo facciamo in automatico e pensiamo piuttosto a come organizzare la giornata? E mentre mangiamo, dobbiamo pensare a come usare la forchetta, o quello lo facciamo in automatico e conversiamo con qualcuno? Se ci pensiamo, in una sola giornata compiamo migliaia di operazioni senza dover prestare attenzione, mentre pensiamo o facciamo qualcos’altro. Chi le compie quelle azioni in automatico? La mente inconscia.
Si pensi a quante volte abbiamo dovuto risalire le scale per accertarci di aver chiuso la porta di casa. Risaliamo le scale e scopriamo che la porta di casa è chiusa perfettamente. Chi l’ha chiusa? La mente inconscia, mentre la nostra mente conscia pensava a qualcos’altro. E’ in fondo alle scale che ci viene il dubbio perché non avevamo prestato attenzione a quando chiudevamo la porta, ma la mente inconscia sapeva esattamente cosa doveva fare.
La mente subconscia, dunque, è in grado di gestire tutto ciò che è diventato abitudine senza più bisogno di prestare attenzione. Questo diventa un elemento fondamentale perché nella mente subconscia le abitudini, che sono diventate dei programmi di registrazione, girano automaticamente. E la nostra vita quotidiana è gestita per il 95% dal nostro pilota automatico.
Attenzione, però, perché il nostro cervello inconscio ha registrato anche tutto quello che è stato detto su di noi: che non siamo capaci di fare questo o quello, che non siamo bravi a fare certe cose, ecc. ecc. e tutte queste cose scaricate in una età senza filtro critico, diventano verità e si trasformano in programmi autosabotanti. E’ per questo che Lipton dice: “attenti genitori a come parlate”.
In questo testo, l’Autore allarga l’orizzonte dell’avvertimento di Lipton aggiungendo un nuovo capitolo relativo all’ “attenti insegnanti a come parlate”. E qui si apre lo scenario della scuola e dei problemi che oggi i bimbi vivono nell’età scolare.
https://www.unibo.it/sitoweb/corrado.ziglio/contenuti-utili/c9b940e9