Il tema dell’aborto è ritornato in questo ultimo periodo all’attenzione dell’opinione pubblica per lo scontro che si sta vivendo in Argentina e in Polonia. In Argentina lo scontro è nato in seguito al tentativo del presidente Alberto Fernandez, di far approvare una legge che liberalizzerebbe l’uccisione del nascituro. In Polonia, invece, a causa della protesta di massa, sostenuta da una risoluzione del parlamento europeo, contro l’alt imposto dalla corte suprema alla legalizzazione dell’aborto eugenetico.
Anche Papa Francesco ha preso più volte posizione, in questo ultimo periodo, contro l’aborto. Una posizione dura e decisa che ha espresso anche nel suo ultimo libro “Ritorniamo a sognare”, in cui ha affermato: “Non posso tacere sugli oltre 30-40 milioni di vite non nate che vengono scartate ogni anno per mezzo dell’aborto … questa pratica viene spesso promossa perché i bambini in arrivo sono disabili o non pianificati”.
Riportiamo di seguito la lettera di papa Bergoglio ai suoi ex alunni argentini in cui a proposito dell’aborto pone due interrogativi: 1) È giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema? E 2) è giusto assoldare un sicario per risolvere un problema? Per concludere con l’affermazione: “la questione dell’aborto non è una questione primariamente religiosa, bensì umana, una questione di etica umana che è previa a qualsiasi confessione religiosa”.
 
LA LETTERA DI PAPA FRANCESCO AI SUOI EX ALUNNI ARGENTINI
Cari amici,
grazie per la mail. Mi ha molto rallegrato riceverla e mi fa piacere sapervi tanto inquieti per il bene della Patria. L’amore per la Patria è un valore fondamentale, indica amore per i padri della Patria, amore per le tradizioni, amore per il popolo della Patria. A volte penso (osservando alcuni paesi d’Europa) che conti, più che l’amore per la Patria, l’amore per l’”azienda” che porta avanti il paese… e quando vedo questo mi viene in mente la poesia di Jorge Dragone: “la nostra Patria è morta”.
Devo confessarvi che non sono a conoscenza di tutto ciò che accade lì, nei dettagli. La segreteria di Stato mi mette al corrente degli avvenimenti dei paesi una volta alla settimana. Ci si riunisce e vengo informato. Lì vengo a sapere dei fatti dell’Argentina e confesso che alcuni mi preoccupano. Non tengo corrispondenza con i politici; solo ogni tanto ricevo lettere di persone che sono in politica, ma pochissime; e la mia risposta è piuttosto pastorale e di buona educazione, senza mescolarmi nella lotta politica di tutti i giorni. Una delle ultime lettere mi poneva il problema dell’aborto e io ho risposto come faccio sempre (anche nell’ultimo libro “Ritorniamo a sognare”, che esce oggi); la questione dell’aborto non è una questione primariamente religiosa, bensì umana, una questione di etica umana che è previa a qualsiasi confessione religiosa. E suggerisco che vengano poste due domande: 1) È giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema? E 2) è giusto assoldare un sicario per risolvere un problema? Mi viene da sorridere quando qualcuno dice: “Perché il Papa non fa arrivare all’Argentina la sua opinione riguardo all’aborto?”. Perché non faccio altro che farla arrivare a tutto il mondo (Argentina compresa) da quando sono Papa.
E questo tocca un altro problema. In generale lì non si sa che cosa dico giorno dopo giorno…, si sa quello che dicono che io dico, e questo grazie ai media i quali, lo sappiamo bene, rispondono a interessi parziali, particolari e partitici. In questo credo che i cattolici, dall’episcopato sino ai fedeli di una parrocchia, abbiano il diritto di sapere cosa dice veramente il Papa… e non quello che gli fanno dire i media; qui gioca molto il fenomeno del riferito (per es. Mi ha detto Tizio che Caio ha detto questo… e così la catena continua). Con questo metodo di comunicazione, nel quale ognuno aggiunge o toglie qualcosa, si arriva a risultati inverosimili, come per esempio il racconto di Cappuccetto Rosso che finisce a tavola con Cappuccetto e la nonna che mangiano uno squisito spezzatino cucinato con la carne del lupo. Così succede con il riferito.
Già due volte è stato menzionato il mio rapporto (di vicinanza, di amicizia) con la sig.ra de Kirchner. L’ultima volta che sono stato in contatto con i due ex Presidenti (lei e l’ing. Macri) è stato quando erano ancora in carica. Dopodiché non ho più avuto alcun contatto con loro. È vero che le espressioni “sono molto amico di” o “sono in contatto abituale con” sono tipiche della popolazione “porteña” [di Buenos Aires – ndr], e non è la prima volta che lo sento dire (scherzosamente potrei dire di non avere mai avuto “tanti amici” come ora).
Per quanto riguarda “la proprietà privata” non faccio altro che ripetere la Dottrina Sociale della Chiesa. In verità alcuni prendono le mie affermazioni per trasformarle o interpretarle secondo il loro punto di vista. San Paolo VI e San Giovanni Paolo II, a questo proposito, si sono espressi in maniera ancora più dura. Credo che nelle Parrocchie e nelle Scuole Cattoliche la Dottrina Sociale della Chiesa non sia spiegata abbastanza, soprattutto nel periodo che va da Leone XIII ad oggi; ecco perché tanti malintesi. Un santo vescovo, per il quale è stata avviata la causa di canonizzazione, diceva: “Quando mi occupo dei poveri dicono che sono un santo; ma quando chiedo qual è la causa di tanta povertà mi danno del comunista”.
Il Dr. Grabois, da anni, è Membro del Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale. Riguardo a ciò che dicono che lui dica (che è mio amico, che è in contatto con me, ecc.) vi chiedo un favore, che per me è importante. Ho bisogno di una copia delle dichiarazioni in cui egli dice queste cose. Mi sarà molto utile riceverle.
Bene, la lettera si fa lunga. Mi sono soffermato più volte sulle vostre firme… e vi ricordo a uno a uno. Qualcuno di voi è già diventato bisnonno? E sono tornato indietro agli anni ’64-65 e con molto affetto ho accarezzato immagini che “toccano” il cuore mentre, quasi inconsciamente, rispuntava la frase del Brindisi di Gerardo Diego. Per me anche questo è tornare alle fonti.
Grazie per aver scritto. Prego per Voi e le vostre famiglie; per favore, chiedo a voi di continuare a farlo per me.
Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa si prenda cura di voi. Fraternamente,
Francisco
PS: su quanto dico dei mezzi di comunicazione, mi sono spiegato più estesamente in Fratelli tutti nn. 42-53.
 
1.12.2020