La storia di Giona.  https://www.youtube.com/watch?v=t2nTs-3JmSk&feature=youtu.be
Un progetto educativo-didattico nato come momento interdisciplinare tra l’insegnamento della Religione Cattolica e un’attività alternativa di «educazione alla pace» per suscitare nei bambini generosità, aiuto reciproco, cooperazione, rispetto. I bambini della classe quinta A (scuola primaria), a.s. 2012-2013, dell’Istituto Comprensivo di Via Ricasoli, plesso «L. Fontana» di Torino, hanno realizzato un cartone animato sul racconto biblico di Giona, inteso come progetto educativo-didattico.
Il progetto è nato come momento interdisciplinare tra l’insegnamento della Religione Cattolica e l’attività alternativa: «Educazione alla pace». La realizzazione ha portato alla produzione di un elaborato multimediale. Lo scopo è stato di comunicare messaggi chiari e semplici che possono suscitare comportamenti socialmente corretti nel gruppo classe. L’attività invita i bambini alla generosità, all’aiuto reciproco, alla cooperazione, al rispetto. Realizzare cartoni animati stimola le abilità creative dei ragazzi che, cresciuti guardando programmi alla tv, cartoni animati, siti internet per giochi interattivi, sono abituati a mettere in relazione l’animazione col divertimento. Inoltre, va incontro ai bisogni cognitivi del bambino. Partendo dai suoi interessi e da ciò che lo appassiona emotivamente si stimola la creatività e la fantasia. Oggi gli insegnanti devono prestare maggiore attenzione al nuovo modo di conoscere e di apprendere dei ragazzi figli dell’era multimediale perché, come affermano le osservazioni della CEI negli Orientamenti per il nuovo decennio (Comunicazione nella cultura digitale), i mezzi di comunicazione non solo sviluppano le potenzialità umane ma tendono anche ad abbattere la diversità tra le persone e a riconoscere le qualità socio-culturali dei popoli. «Una buona formazione all’uso dei media permetterà una valida sinergia tra le famiglie, gli educatori, le comunità ludico-sportive e pastorali con i garanti della comunicazione», che nel nostro contesto possono essere gli insegnanti di RC. Anche Benedetto XVI, nel messaggio per la 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (Libreria Editrice Vaticana, 24 gennaio 2009), invita coloro che fanno parte della «generazione digitale» a utilizzare le nuove tecnologie a favore della comprensione e della solidarietà umana verso chi è bisognoso e vulnerabile. Viene riconosciuta l’importanza dei benefici che derivano da questa nuova cultura e delle sue metodologie comunicative, ad esempio: rendono possibile ai membri di una famiglia il restare in contatto anche se divisi o lontani;  facilitano l’accesso a documenti e fonti originali per i ricercatori scientifici; stimolano strutture dinamiche di apprendimento e di relazione che contribuiscono al progresso sociale. Il Papa emerito rileva che il desiderio di comunicazione e di amicizia è peculiarità dell’uomo e si manifesta anche con l’uso delle tecnologie nuove.
Bisogna però evitare le relazioni superficiali: il loro utilizzo appropriato deve attivare quel sentimento di amore vero come ci ha insegnato Gesù nel Vangelo. L’attività svolta in classe ha avuto come scopo operativo la familiarizzazione all’uso di strumenti informatici. Ciò ha permesso di insegnare un uso innovativo e intelligente delle nuove tecnologie, producendo contenuti concreti e positivi per il gruppo classe in termini non solo manuali ma soprattutto cognitivi e relazionali.
Obiettivi
– Ascoltare, leggere e saper riferire il significato religioso e morale di alcuni brani biblici dell’Antico Testamento.
– Educare alla collaborazione, attraverso il lavoro cooperativo, con la partecipazione attiva di ogni singolo membro del gruppo classe.
– Indirizzare gli alunni a un corretto e proficuo utilizzo del computer e degli strumenti multimediali.
Modalità organizzative e strumenti tecnologici utilizzati
Dalla lettura del testo biblico è scaturita una conversazione sul contenuto e sugli insegnamenti della storia di Giona. Abbiamo chiesto ai bambini di rappresentare una o più sequenze particolarmente significative e che avessero una forte pregnanza dal punto di vista dell’impatto visivo. La consegna successiva ha previsto una suddivisione in inquadrature e vignette e il montaggio delle sequenze scelte. Durante lo svolgimento dell’attività, l’insegnante Andrea Ferrante, esperto di linguaggi multimediali e docente dell’attività alternativa alla Religione, ha fornito validi strumenti operativi-pratici, per raccontare la storia con le immagini, così sintetizzati nei vari passaggi:
1.  preparazione dei disegni cartacei (vedi disegni 5 e 6 di Giona) e scansione a cura dei bambini;
2.  utilizzo di software PaintNET per la scrittura della storia a cura dei bambini e di Open office (writer);
3.  registrazione dell’audio (i bambini raccontano la storia) con il software dell’iPad o altro strumento di registrazione;
4.  animazione e montaggio dei disegni in sequenza (vedi allegati 1-2-3 in Contenuti riservati);
5.  uso del programma Windows Movie Maker o analogo per la realizzazione del cartone animato. Il montaggio dell’animazione è stato effettuato collegando il PC a un videoproiettore in modo tale da permettere ai bambini di intervenire nell’organizzazione cronologica delle sequenze, nella sonorizzazione ed, eventualmente, nell’inserimento di testi. Al termine, il progetto si è concluso con la creazione di un cartone animato.
Conclusioni
Ancora oggi, nonostante la nostra epoca sia caratterizzata dall’innovazione digitale, la competenza in tecnologie multimediali ad uso didattico è ancora poco sfruttata e ciò provoca un «gap» nella scuola tra le metodiche educative dei docenti e i bambini «nativi dell’era multimediale». La scuola non può ignorare tali linguaggi che ormai fanno parte della nostra società, anzi, per mezzo del loro utilizzo responsabile e consapevole, deve saper accogliere le sfide future ed essere sempre più competente nell’aggiornamento delle tecnologie che favoriscono l’apprendimento degli alunni.
Un grazie particolare
all’insegnante Andrea Ferrante: senza la sua preziosa collaborazione e le sue conoscenze non solo tecniche non avremmo potuto realizzare l’attività. E grazie a tutti i bambini della classe VA (a.s. 20122013) del plesso Fontana che hanno partecipato con grande passione ed entusiasmo.
Patrizia Delsoldato,  7 OTTOBRE 2013, L’Ora di Religione