In questi giorni ricordiamo una data storica, il 9 Novembre 1989, il giorno in cui è caduto il muro di Berlino, pochi mesi dopo il 3 Ottobre 1990 venne ratificata la ‘riunificazione’ o sarebbe meglio dire l’ annessione della Germania est alla Germania ovest.
In pochi mesi si è realizzata non solo la fine della divisione delle due germanie ma è finita la logica della guerra fredda e del mondo diviso in due blocchi, est/ovest, comunismo/capitalismo.
Dopo 30 anni possiamo dire che l’unità delle due germanie ha visto la vittoria del sistema capitalista ma nella ricca Germania non sono stati risolti  tutti i problemi anzi è nato un fenomeno chiamato OSTALGHIA, ossia la ‘nostalgia dell’est’.
E’un fenomeno che va analizzato non solo dal punto di vista economico ma soprattutto da quello sociologico, in quanto nonostante siano passati anni ci sono molti tedeschi dell’est che rimpiangono alcuni aspetti della vita nella DDR.
Sicuramente è un sentimento che nasce  dalla difesa del proprio passato ma si alimenta per la mancanza di solidarietà che molti tedeschi dell’est hanno trovato nella Germania riunificata. I tedeschi dell’est vivevano in una società sicura, ma al tempo stesso erano deresponsabilizzati, in quanto il pensionato, il giovane laureato o la neomamma non dovevano preoccuparsi per un avvenire incerto perché era lo Stato a provvedere alle loro necessità.
Il sistema della DDR controllava la vita di ogni singolo cittadino tramite la Stasi, la polizia politica, ed era un sistema totalitario.
Nonostante ciò si crearono dei legami sociali e dei rapporti umani molto più forti di quelli che i tedeschi dell’est hanno trovato nella nuova società individualista e capitalista della Germania riunificata.
Il capitalismo è un sistema che mette in competizione i cittadini di una stessa nazione e nel caso specifico non ha permesso una completa integrazione dei cittadini dell’est con quelli dell’ovest.
Se consideriamo che sono passati 30 anni, oggi non troviamo nessun cittadino della ex DDR nelle cariche dirigenziali, ad esempio a capo  delle strutture militari tra 200 tra generali ed ammiragli, oggi solo due provengono dall’ex DDR, nelle università nessun rettore proviene dall’ex Germania est e lo stesso vale nelle strutture sanitarie. L’unica eccezione è la cancelliera Angela Merkel. Possiamo allora citare proprio le parole della cancelliera che ha dichiarato : ‘che l’unità statale tedesca è compiuta ma non quella dei cittadini tedeschi’.
Questo significa che esiste una divisione mentale tra i cittadini delle due germanie e possiamo tranquillamente dire che se le due germanie si sono riunificate dal punto di vista formale non lo sono dal punto di vista sostanziale.
La domanda che ci dobbiamo fare allora è se il benessere economico che è stato trasferito all’est, in buona parte con una politica assistenziale, è stato seguito anche da un miglioramento delle condizioni delle relazioni umane. La risposta è negativa.
Oggi ciò che riscontrano gli ex DDR è la mancanza della coesione sociale, della solidarietà e del senso di appartenenza che avevano all’epoca nella Germania est. È una logica conseguenza dell’affermarsi del capitalismo, nella Germania dell’est il denaro non giocava un ruolo determinante, perché le differenze sociali non erano così marcate come oggi e questo permetteva una società più solidale perché le persone non venivano valutate solo in base a quanto guadagnavano.
Questo discorso lo possiamo ampliare in un ottica continentale, dopo il 1989 i legami sociali che erano basati sulla famiglia, la religione, la sicurezza del lavoro si sono man mano dissolti, creando un senso di disagio sociale in buona parte della popolazione europea, perfino in quei cittadini che provenivano dall’ex DDR e che avevano vissuto in un sistema totalitario. Paradossalmente il naufragio del totalitarismo comunista ha portato al trionfo del capitalismo nella sua forma peggiore, tanto che oggi l’Europa misura il benessere della propria esistenza in base al rapporto Debito/PIL, creando una mercificazione di ogni aspetto della vita umana.
La riflessione che dovremmo fare tutti in questo momento di crisi, in cui la società occidentale sta perdendo le sue certezze, e’ su come si possa tornare ad avere una società più solidale ed inclusiva per tutti i cittadini europei ed in particolare per i tedeschi dell’ex DDR.
Andrea Lazzereschi