La 73esima edizione della Mostra del Cinema ha messo in concorso numerosi cortometraggi con al centro personaggi femminili alle prese con problematiche di grande attualità. In Italia siamo agli ultimi posti in classifica per il ricambio generazionale. La Ministra della Salute, Lorenzin, ha deciso, ascoltando anche i consigli degli esperti di demografia, di dedicare un giorno dell’anno al complesso e delicato aspetto della fertilità femminile. Ma questo è un problema antico e meraviglia tutto il tam tam negativo attorno ad una iniziativa che dovrebbe trovare tutti concordi.
Alla 73.ma Mostra di Venezia molti film hanno trattato il tema della donna: donne sole al comando, o a perno dei rapporti di coppia, o punto di equilibrio di famiglie difficili. Nonché madri in divenire, alle prese con gravidanze strane e complicate che le spingendole a riflettere sul rapporto complicato tra femminilità e maternità.
Ne segnaliamo alcuni:
 
QUESTI GIORNI
Il film di Giuseppe Piccioni racconta la storia di quattro ragazze che si credono amiche, ma che in realtà condividono solo una routine che si colora, ogni tanto, di fugaci slanci ed emozioni. Non c’è contrasto, non c’è conflitto nella loro relazione. Che cosa può accadere allora quando un viaggio in auto alla volta di Belgrado darà una svolta inaspettata alle loro vite, mettendo per la prima volta alla prova la tenuta della loro amicizia? Nel cast c’è anche Margherita Buy.
JACKIE
Pablo Larraìn sceglie di raccontare la vita di Jacqueline Kennedy, interpretata da Natalie Portman, dopo la morte di JFK. Perché Jacqueline non si è lasciata mettere ai margini dopo essere diventata vedova. Ma ha capito che era il suo compito affrontare il trauma, combatterlo e lottare affinché la Storia ricordasse il marito in un determinato modo. Come tutti i personaggi della Storia trasformati in icone, Jackie è rimasta una donna di cui pochi hanno conosciuto la vera natura. Larraìn prova a fare luce proprio in questo mistero presentandola come una mamma affettuosissima.
BRIMSTONE
Una donna e una figlia costrette a sopravvivere da sole nel selvaggio West: questo racconta il film di Martin Koolhoven. Religione, violenza, e una donna che vuole a tutti i costi riaffermare la vita in lande dominate dall’istinto di morte maschile che tutto distrugge, ma che lei riesce a sconfiggere. Bravissima Dakota Fanning, meritava la Coppa Volpi per la sua dolorosa interpretazione di una donna e madre sempre in balia di un cattivissimo Pastore.
PIUMA
Il regista Roan Johnson era terrorizzato dalla paura di avere un figlio. Così, per esorcizzare questo timore, ha diretto un film dove due ragazzi giovanissimi si ritrovano alle prese con una gravidanza che cercano di ignorare a tutti i costi, fino all’ultimo momento. Con tanto buonumore e domande sul loro incerto futuro.
THE LIGHT BETWEEN OCEANS
Alicia Vikander e Michael Fassbender: coppia d’assi per il regista Derek Cianfrance, che ha messo in scena una coppia segnata da due aborti, cui il mare consegna una neonata. Tom e Isabel decidono di adottarla. Senza sapere se quella che sembra una benedizione del caso si rivelerà davvero tale o altererà gli equilibri della coppia.
LA REGIÓN SALVAJE
Misoginia, maschilismo, omofobia. Tre piaghe piuttosto comuni in alcune regioni del Messico, dove la vita conta poco, ancora meno se si è deboli, donne o omosessuali. Alejandra, ad esempio, è una madre lavoratrice che trova difficile crescere i propri figli in un luogo simile. Ma l’arrivo della misteriosa Veronica, che porta con sé un segreto sovrannaturale, cambia la sua vita. Regia di Amat Escalante.
NOCTURNAL ANIMALS
C’è una donna al centro del film di Tom Ford. Una ex moglie a cui il marito invia un romanzo incentrato su di lei. Pagine intense, a volte crude e violente, che trasfigurano la prospettiva secondo cui Susan pensava di essere vista dal marito. E che la spingeranno a riconsiderare la propria vita sentimentale, anche nei suoi aspetti più scabrosi. Bel film e Ford si conferma ottimo regista.
ARRIVAL
Un film sugli alieni, dove una donna scienziata e madre tormentata dalla malattia della figlia, trova un nuovo linguaggio per comunicare con gli extraterrestri (orribili, rappresentati come dei polipi ). La parola, quella giusta può aiutare l’umanità a scongiurare guerre ed è una donna che lo insegna in Arrival.
UNA VITA
Jeanne è una giovane donna che sboccia alla vita. Figlia dei baroni Le Perthuis des Vauds, si innamora e sposa Julien de Lamare, un nobile locale decaduto che si rivela presto un adultero incorreggibile. Dopo aver sedotto e ingravidato Rosalie, la domestica al servizio dei baroni, Julien chiede perdono a Jeanne e lo ottiene, rientrando in seno alla famiglia e diventando padre di Paul. Ma all’orizzonte si prepara un’altra tempesta che travolgerà ogni bene, materiale e affettivo, affondando Jeanne nei ricordi di una vita.
 
E’ proprio vero che la fertilità delle donne ha i giorni contati?, Maria de falco Marotta & elisa- Antonio